(68 INTERNATIONALE FILMFESTSPIELE – Berlino, 15/25 Febbraio 2018)
Vittoria è una bambina di dieci anni che vive in un paesino della Sardegna, lontano dal turismo di massa, insieme ai genitori. Un giorno per caso, durante una saga paesana, conosce l’eccentrica Angelica, donna con un carattere completamente diverso da quello di sua madre Tina. Inspiegabilmente attratta dalla figura di Angelica, così spregiudicata e libera, Vittoria comincia a sentire del tutto estranea quella della madre, così eccessivamente protettiva. Da una serie di circostanze la bambina percepirà di essere al centro dell’attenzione delle due donne, e via via si troverà a dover operare delle scelte che la porteranno a scoprire verità nascoste.
Dopo Vergine Giurata del 2015, Laura Bispuri presenta oggi in concorso alla Berlinale il suo secondo film Figlia mia, una storia molto forte che vede due madri contendersi una figlia.
Il film è ambientato in una Sardegna assolata, dove ci sembra addirittura di percepire l’odore dello sterco dei cavalli ed il ronzio continuo delle mosche, una terra che ha la sua storia millenaria ma che sembra ancora vagare alla ricerca di una vera e propria identità, un po’ come le due protagoniste che, nonostante il loro trascorso, non sanno ancora bene chi sono e se possono collocarsi nel ruolo di madri. I paesaggi brulli, al di fuori dei riflettori mondani di un turismo che caratterizza oggi questa regione, sono la metafora di due vite aride che faticano a riconoscersi per quello che sono. Di tutto questo ne farà le spese la piccola Vittoria, che dovrà barcamenarsi tra due madri così terribilmente opposte ma che, con la loro complementarietà, le daranno lo stimolo per maturare. I lunghi piano sequenza sembrano accompagnare la bambina in questo suo percorso accidentato che, sebbene duro da affrontare, sarà invece per lei elemento di presa di coscienza. Vittoria diverrà il perno intorno al quale queste due donne dovranno ruotare, per ricucirsi addosso il giusto ruolo di madri: a lei spetterà l’arduo compito salomonico di decidere quale madre scegliere, in cui l’istinto verrà contraddetto dalla direzione dei fatti.
Intense le interpretazioni di Valeria Golino e Alba Rohrwacher, per la prima volta insieme sul set, dirette con grande maestria dalla regista. Un plauso va anche alla spontaneità della piccola Sara Casu nel ruolo non semplice di Vittoria, vera protagonista dell’intera narrazione. La pellicola è stata ben accolta dalla stampa per l’intensità dei temi affrontati, tanto che a parere di chi scrive potrebbe guadagnarsi qualche concreto riconoscimento.
data di pubblicazione:18/02/2018
Film bello e intenso che coglie in pieno il sentimento della maternità vissuto in modo autentico, diverso e complementare da queste due figure femminili magistralmente interpretate dalla Golino e dalla Rohrwacher . Girato in una Sardegna inconsueta , quella interna , sconosciuta ai turisti che popolano le sue spiagge d’estate, nella essenzialità e semplicità di un mondo povero e operaio , la regista riesce a imbrigliare e commuovere lo spettatore attraverso tutta la narrazione fino ad un epilogo insperato in cui è Sara, la bambina oggetto della contesa tra madre naturale e quella che l’ha cresciuta che sceglie e sceglie entrambe nella soddisfazione corale. Un film di donne ma non solo per le donne dove l’unica figura maschile più delineata, quella del marito della Golino , è una bella figura di uomo, di padre e marito, tenero , accogliente ma al tempo stesso consapevole.
Il barolo, Luigi, lo aprirei dopo il film per brindare ad uno dei tanti begli esempi di cinema italiano.
andrò a vederlo solo se qualcuno mi offre il biglietto e un calice di Barolo…il cinema italiano è triste e dedressivo…ma de gustibus
L’articolo di Kalibano è molto convincente. Sono sicuro che trattasi di un film molto interesssante sicuramente da vedere
Articolo interessante Kalibano. Molto curioso di vedere la Golino e la Rohrwacher insieme.
Recenzione molto interessante di kalibano . Andrò a vederlo non appena uscira ‘
Ho visto il trailer qualche giorno fa e già sono rimasto incuriosito, soprattutto dalla coppia Golino-Rohrwacher …
Grazie Kalibano, il tuo giudizio mi ha convinto e poi … viva il cinema italiano!
Dall’articolo di Kalibano mi è venuta proprio voglia di andare a vedere il film, che so che uscirà in settimana.