(Auditorium Conciliazione – Roma,13 e 14 ottobre 2017)
Il Romaeuropa Festival ha presentato in prima nazionale il 13 e 14 ottobre 2017 all’Auditorium Conciliazione di Roma, Monumental, spettacolo che fonde musica rock e danza.
Sul palco la compagnia canadese The Holy Body Tattoo, fondata nel 1993 da Dana Gingras e Noam Gagnon insieme ai Godspeed you!Black Emperor storico collettivo musicale, anch’esso canadese, tra i gruppi più rappresentativi della scena post-rock internazionale. Protagonisti tutti i membri della band insieme ai danzatori della compagnia.
Messo in scena per la prima volta nel 2005 solo con le musiche dei GY!BE a fare da colonna sonora dello spettacolo, Monumental dopo 10 anni viene riallestito da The Holy Body Tattoo avvalendosi questa volta delle musiche in parte inedite, eseguite dal vivo dalla band di culto.
Monumental è il racconto dell’ansia della cultura metropolitana. In un clima ipercinetico di avidità e ambizione, le relazioni personali sono sottomesse all’identità del gruppo rendendo l’interrrelazione personale difficile e dolorosa.
Nove danzatori in abiti da ufficio, isolati su altrettanti piedistalli, dialogano con il suono duro ed enfatico di cinque chitarre, due drum kit e un violino, per raccontare il caos del mondo moderno. A dare ulteriore forza a questo affondo nell’alienazione contemporanea, sono i testi dell’artista statunitense Jenny Holzer che, nella serie Living (1981), analizza la quotidianità dell’essere umano.
Una fluida, per quanto frenetica ed emblematica rappresentazione della condizione dell’uomo, ormai piegato al sistema seriale della ripetizione compulsiva di movimenti, pensieri e passioni.
La cosa migliore è stare nel gruppo per mantenere l’anonimato, ripetendo simultaneamente gli stessi gesti, cercando l’omogeneità. Ma i tic si moltiplicano e si stressano fino all’implosione emotiva, che diventa psicosi che si dilaga nei gesti dei danzatori, nei crescendo noise dei GY!BE e nelle parole della Holzer che arrivano come dei verdetti ineluttabili.
Un lavoro organico, con coreografie pensate in relazione alla musica dei GY!BE, che esplora le paranoie, i cortocircuiti e le ansie della cultura urbana, delle metropoli, della quotidianità alienante e del capitalismo che ci cattura e ci avvolge.
Interpreti magistrali e ritmi serrati, che fondono le varie componenti in un unicum che cattura. Uno spettacolo forte e ansiogeno, con forti venature di dolore e di sofferenza.
data di pubblicazione:20/10/2017
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