LA MÉLODIE di Rachid Hami, 2017

(74. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia)

Parigi. Simon è un famoso violinista in attesa di essere convocato per lunga serie di concerti. Nel frattempo accetta un incarico presso una scuola di periferia: si tratta di affiancare un professore di musica nell’istruire un gruppo di alunni per trasformarli in una vera e propria classe-orchestra, secondo un programma scolastico che prevede a fine anno una loro esibizione alla Filarmonica. Tra questi ragazzi, alcuni dei quali vivaci e maleducati, c’è il timido Arnold di origini senegalesi, che mostra subito una spiccata attitudine per il violino, tale da far pensare che possa arrivare ad esibirsi in un assolo.

 

Per Simon (Kad Merad), secondo il quale la musica è un’arte universale che può aprire le porte a tutti coloro che la approcciano nel modo giusto, non sono sufficienti passione e tecnica: per riuscire a suonare bisogna innanzitutto divertirsi. Purtroppo, di fronte ad un pubblico di allievi così indisciplinati e sfrontati che devono essere in primo luogo educati a maneggiare con cura lo strumento che è stato loro assegnato, per Simon sarà davvero difficile mantenere il controllo, tranne che nei confronti di Arnold. Il ragazzo, figlio di madre single con una sorella più grande, mostra subito rigore comportamentale, impegno, disciplina ed un grande rispetto per la musica: sarà proprio lui a stimolare gli altri ragazzi a non scoraggiarsi e a continuare; anche il rigido Simon, superate le difficoltà iniziali, capirà che dare anche solo ad uno di loro la possibilità di appassionarsi a qualcosa sino ad allora irraggiungibile, ampliando così i propri orizzonti, rappresenterà oltre che una sfida anche quell’autentico divertimento che da qualche tempo non provava più nei suoi concerti.

La musica può realmente cambiare la vita delle persone? Dopo aver visto il primo lungometraggio del regista algerino Rachid Hami, presentato fuori Concorso a Venezia, non possiamo che dare a questo interrogativo una risposta positiva. La mèlodie è un commovente e tenero film sulla musica in ambiente scolastico ed i giovani attori, tutti bravissimi e scelti in base al loro talento per la commedia, hanno dovuto realmente imparare a suonare il violino, come ha dichiarato uno di loro in conferenza stampa “mi ha fatto molto piacere imparare a suonare il violino perché mentre suonavamo eravamo tutti uguali, non c’erano più diversità di razza, è stata una grande opportunità: non sarei qui oggi”. 

Ed è proprio in queste parole che risiede il messaggio del film, oltre che nel brano musicale che il regista ha scelto di far suonare ai ragazzi: Shéhérazade, una suite sinfonica composta da quattro brani separati poi uniti tra loro da una parte solistica affidata al violino. Film corale di cui se ne consiglia la visione.

data di pubblicazione:03/09/2017








1 commento

  1. Seguirò il consiglio sperando che il film arrivi in sala. L’articolo mi ha stimolato molto

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