Questa edizione della Berlinale è stata caratterizzata da film dove i dialoghi erano ridotti all’essenziale, quasi a voler confermare quanto lo scrittore francese Michel Leiris ebbe a dire: “una mostruosa aberrazione convince l’umanità che il parlare è utile per semplificare le reciproche relazioni”. In effetti l’assegnazione del prestigioso Orso d’Oro al miglior film sembra aderire perfettamente a questa tesi, premiando il film On Body and Soul della regista ungherese Ildikò Enyedi dove la protagonista Maria (Alexandra Borbéli) dà pochissimo spazio alla parola per esprimere il suo contorto universo interiore. Il film ha convinto la giuria sicuramente per lo studio attento, da parte della regista, nell’analizzare due personalità: quella di Maria e quella di Endre (Géza Morcsanyi), che pur mostrandosi diverse tra di loro, riescono alla fine a trovare un linguaggio espressivo comune, un codice segreto che possa svelargli l’amore. Al di là dell’accoglienza tiepida da parte del pubblico al momento della sua presentazione in sala, il film sicuramente è degno di attenzione soprattutto per averci fatto capire che di fronte alla difficoltà e paure della vita l’aprire il cuore e i propri sentimenti, ha sicuramente il vantaggio di portarci alla meta prefissata, qualunque essa sia.
Gli altri premi assegnati dalla Giuria Internazionale, presieduta dal cineasta olandese Paul Verhoeven, sono stati:
Orso d’Argento, Gran Premio della Giuria a Félicité di Alain Gomis;
Orso d’Argento per il film che apre Nuove Prospettive al film Pokot della regista polacca Agnieszka Holland;
Orso d’Argento per la Migliore Regia a The Other Side of Hope, del finlandese Aki Kaurismaki;
Orso d’Argento per la Miglior Attrice alla sudcoreana Kim Minhee nel film On the Beach at Night Alone di Hong Sangsoo;
Orso d’Argento per il Miglior Attore a Georg Friedric nel film Bright Nights del tedesco Thomas Arslan;
Orso d’Argento per la Migliore Sceneggiatura a Sebastian Lelio e Gonzalo Maza per il film Una mujer fantastica di Sebastian Lelio;
Orso d’Argento per Miglior Montaggio a Dana Bunescu per il film rumeno Ana, mon amour di Calin Peter Netzer.
Salutata con un caloroso e prolungato applauso la nostra Milena Canonero alla quale è stato assegnato un Orso d’Oro alla carriera per la sua intensa attività di costumista accanto a registi come Stanley Kubrick, Francis Ford Coppola, Sydney Pollack, Roman Polanski e tanti altri ancora di ben nota fama internazionale.
Si è conclusa così questa 67 esima edizione della Berlinale che, nonostante in sottotono rispetto alle edizioni passate, ha comunque fornito interessante materiale alla stampa internazionale del settore. Accreditati-Laboratorio di Impressioni Cinematografiche e Teatrali, ha voluto fare una cronaca giornaliera dei film in Selezione Ufficiale, manifestando come sempre il suo opinabile punto di vista. Ci rivedremo il prossimo anno, esattamente tra il 15 e il 25 febbraio 2018, per una Berlinale che si spera sia più consona alle aspettative, legittime per un Festival Internazionale di questa portata. Auf Wiedersehen da Berlino!
data di pubblicazione:18/02/2017
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