(Berlino, 9/19 Febbraio 2017)
Bright Nights del regista tedesco Thomas Arslan apre non bene questa quinta giornata della Berlinale. In occasione della morte del padre, che viveva in un posto remoto della Norvegia, Michael parte da Berlino con il figlio quattordicenne Luis che incontra sporadicamente da quando si è separato dalla moglie. Dopo il funerale, i due decidono di passare qualche giorno insieme accampandosi con la tenda tra i boschi e i laghi norvegesi. Per Michael e Luis, che durante il viaggio a stento si rivolgono la parola, potrebbe essere un pretesto per ritrovarsi e far nascere una affettività mai esistita. Il film è avaro di contenuti e la sceneggiatura procede con una lentezza esasperante, per poi non approdare a nulla evidenziando una certa inconsistenza.
Di ben altra pasta il film The Party della regista inglese Sally Potter che porta sul grande schermo una piéce teatrale in bianco e nero molto divertente e per nulla banale, un’amara ed allusiva riflessione sulla politica di oggi e sulle vuote prospettive che ci vengono proposte. Janet, appena nominata ministro di un governo ombra, insieme al marito Bill decidono di festeggiare l’evento con gli amici più intimi, invitandoli a casa loro. Una inaspettata dichiarazione di Bill sconvolgerà la variegata brigata che si troverà ad affrontare un pericoloso gioco al massacro dove ognuno risulterà vittima e carnefice allo stesso tempo. Il cast è di prim’ordine: Patricia Clarkson, Bruno Ganz, Cherry Jones, Emily Mortimer, Cillian Murphy, Kristin Scott Thomas e Timothy Spall. Il film è stato molto apprezzato dal pubblico in sala, piacevolmente intrattenuto dai dialoghi molto taglienti che hanno fatto sorridere, mitigando così la reale tragedia in gestazione. ù
Ultimo della giornata, sempre tra quelli in concorso ufficiale, Mr. Long del giapponese Sabu. Il film è un alternarsi di violenza da vero e proprio action movie e momenti di serenità domestica che si alternano a sentimenti di puro amore. Long, spietato killer in Taiwan, si trova braccato da pericolosi malavitosi ed è costretto a nascondersi in Giappone dove sopravvive preparando deliziose zuppe per il vicinato e per qualche casuale cliente. Il protagonista, aiutato dal piccolo Jun, cerca di raccogliere i soldi necessari per ritornare al suo paese e riprendere la vita spregiudicata di sempre. La storia si lascia seguire anche se la sceneggiatura è piuttosto prevedibile: qualche sforbiciata qua e là avrebbe sicuramente giovato all’intera narrazione che all’inizio prometteva molto bene in quanto sembrava discostarsi dai soliti cliché giapponesi, ma nel complesso poi è sembrata piuttosto deludente.
data di pubblicazione:13/02/2017
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