(Berlino, 9/19 Febbraio 2017)
Questa quarta giornata ha finalmente aggiustato il tiro, facendo quasi dimenticare quel leggero sconforto che aleggiava tra i rappresentanti della stampa internazionale qui presenti per la Berlinale. I tre film proposti, molto diversi per tipologia e ambientazione, hanno infatti convinto il pubblico in sala che si è persino lasciato andare a inaspettati prolungati applausi. Il primo film è stato Pokot, della regista polacca Agnieszka Holland, un thriller psico-ecologista ambientato tra i boschi della Polonia dove vive da sola Duszejko (Agnieszka Mandat). Oramai in pensione, la donna mostra un’esagerata passione per gli animali che la porta a lottare in maniera aggressiva contro la società locale, molto propensa invece alla caccia indiscriminata. La bellezza della natura incontaminata dove si muovono liberamente i cervi, i cinghiali ed ogni altro tipo di animale selvaggio contrasta con la mentalità corrotta della gente, che sembra addirittura coalizzata contro di lei.
Di ben altro spessore il film fuori concorso Viceroy’s House di Gurinder Chadha, regista nata in Kenia ma di origini indiane. Il film vuole essere un devoto omaggio al paese dei suoi genitori che vissero in prima persona le vicende del 1947 che segnarono la fine della colonizzazione britannica in India e la creazione del Pakistan, un nuovo stato creato allo scopo di sedare le cruenti lotte interreligiose tra Indi e Mussulmani. Il ruolo del vicerè britannico, pronipote della regina Vittoria, è affidato a Hugh Bonneville, attore inglese molto conosciuto che ha raggiunto la notorietà grazie a Notting Hill, mentre l’americana Gillian Anderson, nota per aver partecipato alla serie televisiva X-Files, impersona sua moglie. La pellicola vanta un cast eccezionale ed una incredibile ambientazione all’interno del palazzo imperiale di Nuova Delhi entro le cui mura, oltre ai fatti storici trattati, c’è persino spazio per una love story molto sofferta tra due giovani di diversa appartenenza religiosa. Film molto interessante dunque per molteplici aspetti, con una produzione di tutto rispetto ed una regia veramente di prim’ordine: non stupirebbe un riconoscimento da parte della giuria.
Il terzo film in programma Una Mujer Fantastica, del regista cileno Sebastian Lelio, ci proietta su un pianeta completamente diverso: la realtà dei transgender. Marina e Orlando hanno una intensa storia d’amore che viene troncata dalla tragica, quanto mai inaspettata, morte dell’uomo. Da questo momento Marina deve subire tutta una serie di soprusi da parte della famiglia di Orlando a partire dalla ex moglie che gli impedisce addirittura di partecipare ai suoi funerali. Sospettata e umiliata persino dalla polizia, la ragazza dovrà a proprie spese imparare a difendersi per sopravvivere e costruirsi una nuova vita. Molto intensa Daniela Vega nel ruolo della protagonista, che è riuscita a portare il pubblico in sala dalla sua parte, instillando la voglia di lottare per la difesa dei suoi diritti civili e della sua libertà sessuale. Giornata quindi intensa e piena di sorprese che ci predispone bene nel seguire con attenzione i rimanenti (ancora numerosi) film in selezione ufficiale.
data di pubblicazione:12/02/2017
Ottime notizie da Berlino dunque! Speriamo anche almeno una parte di queste pellicole trovino la meritata distribuzione anche sugli schermi italiani!