Al bar Carrasco si ride e si scherza; si gioca a carte e si viene allietati dalle forme sinuose e provocanti della donna che serve ai tavoli: la sensuale ed elettrizzante Ana. Jose ne rimane subito colpito, e per superare il dolore provocato dalla perdita della compagna (vittima di un rapina nella gioielleria del padre) inizia a corteggiarla. Inizia così una intensa relazione tra i due, che ben presto decidono di trasferirsi nella casa in campagna di lui.
Un uomo facoltoso che strappa una donna affascinante dai quartieri malfamati: sembrerebbe una relazione idilliaca e a lieto fine; ma Ana in realtà è già sposata con Curro, rinchiuso in carcere per essersi reso complice in una rapina in un gioielleria. La stessa in cui è stata uccisa la moglie di Jose.
Si rivela allora il piano vendicativo di Jose, ossia ricattare Curro per scovare gli altri tre complici della rapina. Ed è solo il primo dei colpi di scena presenti durante il film; in una narrazione che procede incalzante e senza freni, come l’ira esplosiva di Jose.
Il regista Raùl Arévalo si dimostra abile anche dietro la macchina da presa – e non solo come attore (veste che indossa abitualmente). Non c’è spazio per le pause durante la proiezione e il film corre veloce, risultando ben congegnato. L’abilità del giovane direttore è ravvisabile particolarmente nella costruzione dei momenti di tensione, i quali, attraverso il sapiente uso della musica in crescendo e con le fugaci e strette inquadrature, riescono a tenere lo spettatore sulle spine durante tutti i periodi di spannung.
La pellicola porta inevitabilmente a riflettere sulla scelta di Jose di farsi giustizia da sé: una soluzione rischiosa ma più semplice di quella legale, e che permette di liberarsi del sentimento opprimente e insaziabile di vendetta. Un film ben strutturato, che si segue piacevolmente e mostra la rabbia in tutte le sue forme.
data di pubblicazione:03/09/2016
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