QUATTRO MATRIMONI E UN FUNERALE di Mike Newell, 1994

E’ il film del “felicemente non sposati” ed è la consacrazione di Hugh Grant in un ruolo che poi l’attore britannico replicherà, sotto varie forme, sino ai nostri giorni. Qui è Charles, sciupafemmine incallito, ritardatario impenitente, che non vuole rinunciare per nessuna cosa al mondo al suo status di scapolo perché decisamente allergico al matrimonio. L’ironia del film sta nel fatto che Charles, nonostante le sue inossidabili caratteristiche, venga continuamente invitato a matrimoni ai quali deve, suo malgrado, partecipare sino a quando, ferito profondamente al cuore da Carrie (Andie MacDowell) senza rendersene conto a causa della sua ostinata cecità, commetterà l’errore di accettare di convolare a giuste (?) nozze con Henrietta, soprannominata dalla sua amica Fiona (una esordiente Kristin Scott Thomas) faccia di chiulo!
Il film, che incassò moltissimo e consacrò un’intera generazione di attori inglesi, non ha bisogno di troppe presentazioni perché fece epoca sia per l’argomento trattato sia per la struttura stessa della pellicola che si chiude con una serie di fotografie che documentano la vita dei vari personaggi ritratti tutti il giorno delle loro nozze, tranne Fiona e Charles; potremmo anche dire inoltre che film fece conoscere, anche al mondo non anglosassone, un certo gusto per l’organizzazione dei matrimoni che oggi da noi è addirittura abusata con la diffusione eccessiva della figura del “wedding planner”. Qualche annotazione la merita il regista che esordì nel 1985 con un bellissimo film drammatico dal titolo Ballando con uno sconosciuto (interpretato da un giovanissimo e bravissimo Rupert Everet), con il quale Mike Newell vinse lo stesso anno a Cannes un premio per giovani registi. Sono suoi anche Monna Lisa Smile, Harry Potter e il calice di fuoco, L’amore ai tempi del colera.
Ad un film così divertente ed ironico come Quattro matrimoni e un funerale, non potevamo che abbinare una ricetta di frittelle di ricotta, tipici dolci carnascialeschi che ben si addicono agli scherzi che il nostro impenitente scapolo subisce, dall’inizio alla fine del film, oltre che dai suoi amici burloni anche dalla sorte che, grazie alla sua perenne indecisione, risulta essergli decisamente avversa!

INGREDIENTI: 125 gr. di ricotta – 1 uovo – 50 gr. di farina – 1 cucchiaio di Rhum o liquore all’anice o marsala – 2 cucchiai di zucchero – scorza di arancia candita – semi di baccello di vaniglia a gradimento – olio di semi di arachidi per friggere – 100 gr. di zucchero semolato
PROCEDIMENTO:
Queste frittelle soffici e cremose chiamate anche “castagnole di ricotta” per la loro forma rotonda, sono dolci tipicamente carnacialeschi in tutta l’Italia. Sono semplici, morbide e cremose. Mischiare ricotta con lo zucchero ed aggiungete l’uovo, la farina, il rhum, la scorzetta d’arancia a pezzettini e, se volete, i semi di mezzo baccello di vaniglia; ottenete quindi un composto omogeneo e liscio. Scaldare abbondante olio per friggere in una pentola piccola (le frittelle devono galleggiare e non toccare il fondo della pentola). Con l’aiuto di due cucchiai far cadere delle porzioni (circa le dimensioni di una castagna) di composto nell’olio caldo. Quando saranno gonfie e imbrunite toglierle dall’olio, ci vorranno circa 90 secondi. Se cuociono troppo in fretta abbassate la fiamma leggermente. Scolate le frittelle su carta assorbente e, sempre calde, passatele nello zucchero semolato.

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