(Teatro della Cometa – Roma, 7/10 Aprile 2016)
Dente blu; così era soprannominato Re Aroldo I di Norvegia, il quale attorno all’anno mille unificò i diversi popoli danesi.
Bluetooth, invece, è il termine utilizzato oggi per individuare il sistema che permette di unire differenti dispositivi elettronici.
Se da un lato la recente scoperta tecnologica consente di legare virtualmente tra loro più dispositivi, dall’altro finisce per spezzare il contatto umano diretto: con frequenza crescente, infatti, capita d’imbattersi in persone intente a comunicare attraverso gli auricolari, che — a prima vista — sembrano squilibrati colti nell’atto di parlare da soli.
Antesignano di questa bizzarra forma di comunicazione — ancorché lui non avesse alcun interlocutore — fu il pittoresco Don Chisciotte, che vagava e vaneggiava per le lande spagnole accompagnato dal fido Sancho Panza. Ed è proprio l’antieroe del libro di Miguel de Cervantes, impersonato da un poliedrico — e irresistibilmente divertente — Francesco Pannofino, che narrerà allo spettatore la fantasiosa storia della sua vita: da fedele servitore del nobile cavaliere a statua vivente di se stesso per le strade della città eterna.
Tra video proiezioni emozionanti (come quella a volo d’uccello sulla capitale), canzoni e poesie, il protagonista di questo racconto dolceamaro ci guiderà in un viaggio introspettivo, smorzato dall’irresistibile ironia dell’attore ligure. Un testo, quello di Gianni Clementi, breve ma efficace; dove è predominante la figura dell’antieroe moderno — incapace di comunicare poiché travolto dal profluvio di frasi derivanti dalla messaggistica istantanea —, posta in contrapposizione con gli eroi del passato (M.L. King, Moro, J.F. Kennedy), abili — al contrario — nel trasmettere in poche parole messaggi pregni di significato. Senza dimenticare, tuttavia, il monito brechtiano: “Sventurata è la terra bisognosa di eroi”.
data di pubblicazione:09/04/2016
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