Ben Whittaker (Robert De Niro) è un “signore” alle prese con la terza età e con tutto ciò che essa comporta in termini di perdite frequenti e di vuoti incolmabili. Pur non mancandogli interessi e passatempi, decide di tornare nuovamente a far parte degli ingranaggi tipici del mondo del lavoro. Qui incontra Jules (Anne Hathaway), ideatrice di un nuovo format di vendita online, dinamica e creativa, ma soprattutto innamorata del suo lavoro. Se per stare dietro a tutti gli impegni che la sua attività in ascesa comporta si muove nell’open space in cui lavora con una bicicletta, l’escamotage non funziona quando si tratta di occuparsi della sua famiglia e, in particolare, di un marito che ha abbandonato la sua carriera per consentire alla moglie di proseguire la propria e che presenta i primi segni della sindrome “da abbandono”.
Ben entra velocemente nelle vite e nei cuori dei suoi colleghi, divenendo modello esemplare di una specie in via di estinzione, quella dei cavalieri senza macchia; più faticosamente riesce a fare breccia nella impenetrabile corazza di Jules, dimostrandosi insospettabile fautore della lotta femminista e sostenitore dei diritti della donna. Sembra difficile trovare nella realtà un uomo così perfetto, un sostenitore e una guida, ma forse lo scopo del film è quello di prospettare la possibilità che gli uomini non si intimoriscano dinanzi a donne in carriera e intelligenti e siano in grado di star loro accanto. In questa realtà, l’uomo è capace di farsi da parte proprio come Robert De Niro che, protagonista nella parte iniziale del film, lascia poi tale ruolo alla sua, altrettanto brava, collega Anne Hathaway.
Il film si arricchisce di qualche divertente sequenza ma, volgendo verso la conclusione, perde di mordente e finisce per rivelarsi la tipica commedia USA in cui il sogno americano viene realizzato da una donna, in piena coerenza con un mondo che vede sempre più il sesso femminile protagonista. Tuttavia, anche se volto a esaltare la figura della donna in carriera in un’ottica anticonformista, Lo stagista inaspettato incorre a volte negli stessi cliché che condanna, come avviene con la figura del marito di Jules, “mammo” non per scelta che viene calato troppo esageratamente nello stereotipo della casalinga disperata.
data di pubblicazione 25/10/2015
Scopri con un click il nostro voto:
0 commenti