L’inverno del titolo è quello tra il 2013 e il 2014, il fuoco quello delle gomme e dei mobili bruciati per proteggere le barricate create dal milione di cittadini scesi in piazza, a Kiev, allo scopo di garantire un futuro alla nazione e alle giovani generazioni, ponendo fine ad un regime fintamente democratico, corrotto. Una protesta iniziata degli studenti per chiedere maggiore integrazione europea e poi sfociata in una rivolta contro la corruzione e lo stato delle cose in Ucraina. Una rivolta ormai nota come “della Dignità”, che ebbe piazza Maidan come luogo di svolgimento e simbolo. Il documentario non ci risparmia nulla, morti, feriti, persone scomparse, le storie di gente comune che decide di scendere in piazza perché sa che se non lo fa in quel momento non potrà farlo mai più. Le cariche della polizia e infine la fuga del presidente Yanukovic, la lotta sanguinosa, ancora una volta, per ottenere diritti fondamentali, tutto raccontato dalle immagini ma anche dalle voci dei veri protagonisti, che se ne fanno dunque anche narratori. Un documentario che colpisce al cuore portando alla nostra attenzione fatti così vicini e recenti che però forse abbiamo solo distrattamente seguito nelle notizie da 30 secondi. Molto efficaci le scelte musicali, che ci raccontano un paese attraverso la sua musica tradizionale, ed emozionante la voce unica di un milione di persone che canta l’inno nazionale a Piazza Maidan. Commossa tutta la delegazione del film davanti all’applauso, commosso e sentito del pubblico della Sala Grande. Da vedere munendosi di fazzoletti e voglia di saperne di più della nostra storia, del presente intorno a noi.
data di pubblicazione 04/09/2015
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