ADAMO & EVA di Mauro Santopietro

Di : T. Pica

13 Apr 2015 | Accredito Teatro

(Teatro dell’Orologio – Roma, 7 aprile 2015 / 19 aprile 2015)

In questa primavera teatrale più Adamo & Eva di Mauro Santopietro per tutti! Un’Opera ben strutturata, una miniatura del Paradiso e del rovinoso allontanamento della coppia per antonomasia da Dio alla scoperta della Terra che incanta per le luci di scena, i colori, la scenografia e le musiche. Mauro Santopietro si conferma Attore e Regista di spessore della scena romana e non solo. Nel primo dei sette quadri che compongono Adamo & Eva siamo avvolti dall’aria rarefatta di soffici nuvole bianche e tra l’atmosfera candida e fumosa ecco le altalene fatte di funi – che poi altro non sono che i timori, i tabù, la proiezione delle complessità interne a ciascun individuo, sempre pronti a frenare l’uomo, rallentarne l’azione, la passione, l’iniziativa anche sottoforma di alibi – e poi mele, tante mele invitanti e succose sparse ai piedi dei dondoli fluttuanti. Siamo nell’Eden e subito è chiaro che fin “dai tempi di Adamo e Eva” la donna era, “ovviamente”, l’elemento passionale, curioso, ribelle, talvolta fastidioso e sciocco, imprudente e tentatore al quale si contrapponeva la razionalità, la prudenza, talvolta codarda, la cultura e l’intelligenza dell’uomo. Questa diversità, questa stereotipata distribuzione dei ruoli viene continuamente ribaltata nel passaggio da un quadro all’altro del viaggio spazio temporale con cui i due protagonisti, allontanandosi dal Paradiso, vivono il loro rapporto attraversando epoche storiche lontanissime ma al contempo incredibilmente vicine sotto il profilo della relazione uomo-donna. Dall’età delle Crociate, passando per l’Amor Cortese e la Rivoluzione Industriale fino ai giorni nostri uomo e donna, Adamo e Eva, sono due universi che si attraggono e respingono con pari forza: incomunicabilità da cui nascono incomprensioni e costanti interrogativi sul significato di “Amore”. Questo è il tema di fondo, il grande interrogativo che non trova risposte cristallizzabili in nozioni enciclopediche. Nonostante Eva offra ad Adamo un’impeccabile declinazione del significato di Amore, il senso continua ad essere inafferrabile. Ciò che invece appare una verità ineluttabile è che l’Amore non è eterno e che il matrimonio finisce con il rendere l’Amore una mela marcia minata dall’abitudine. Eva (una bravissima Alessia Giangiuliani), incantevole ed emozionante nel suo splendido abito di sposa bohémien che si infanga sotto la pioggia (compresa la “pioggia” miserevole che sgorga dalla bocca di Adamo, ma anche da quella di Eva), incarna tutte le donne: sognatrice, curiosa, romantica, generosa, fragile, forte e sempre risolutiva si scontra con un Adamo che non ha sentimenti ma passioni mutevoli in funzione del fluttuare delle sue fugaci sensazioni, dei suoi obiettivi primari e che, come tutti gli uomini, recrimina il suo spazio: bisogna lasciargli aria. Se Eva è assetata di conoscenza, se vuole capire trovare un senso per poter amare e costruire, Adamo, accecato dalla sola conoscenza accademica e scientifica, qualunque sia il contesto storico, ha una sola certezza: praticità, che spesso sfocia in semplicismo, e insofferenza quando dibatte con Eva perché ci sono sempre troppe parole, troppe parole inutili. E così, mentre ogni spettatore ha rivissuto, o sta rivivendo, su quel palcoscenico le proprie fragilità, una parte di se stesso e qualche tassello della propria vita di e in coppia, Adamo e Eva ricorrono al piano B, ovvero al divorzio: Eva “placa” le proprie domande e la sete di conoscenza arrendendosi alla vita terrena e, in attesa della morte, alleggerisce la mente dai suoi incessanti pensieri complessi dedicandosi a cure beauty e a letture “impegnate”; Adamo, invece, lasciato finalmente libero nel suo spazio punta verso l’infinito per morire tra le nuvole senza però apparire del tutto convinto e appagato dalla sua egoistica ricerca megalomane. Due universi apparentemente (ed eternamente?) inconciliabili destinati a rimanere soli? A ciascun Adamo spettatore e a ciascuna Eva spettatrice l’ardua risposta. Da non perdere!

 

data di pubblicazione 13/04/2015


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