Visto al Festival Internazionale del film di Roma 2014, esce nelle sale, a distanza di qualche mese, il nuovo film di Christian Petzold , Orso d’argento alla regia al Festival di Berlino del 2012 con La scelta di Barbara. Il titolo italiano, Il segreto del suo volto, fa didascalicamente strage dell’evocazione suscitata invece dal titolo originale, Phoenix. La protagonista, Nelly, torna a Berlino con i segni della Storia sul volto, l’orrore di Auschwitz che la trasfigura. L’operazione di chirurgia plastica che le restituisce un nuovo volto gioca con la questione dell’identità, non solo individuale ma di una nazione, di un popolo, quello tedesco, che si trova anch’esso, dopo la guerra, ad dover affrontare la deturpazione del proprio volto, della propria identità, anche nel suo essere e riconoscersi carnefice. Integra è invece l’identità profonda di Nelly che però si trova di fronte alla cecità (a tratti inverosimile) di un marito che non la riconosce nella sua nuova pelle. Un’incapacità di riconoscimento sublimata da una volontà tutta razionale e materiale, il desiderio di intascare l’eredità della moglie presunta morta. È così che colui che non vede (o non vuole vedere) il vero volto di Nelly prova a trasformarla a immagine e somiglianza di quella moglie presumibilmente inghiottita dalla Storia, suscitando immancabilmente nello spettatore l’eco di un Vertigo d’annata, spogliato di ogni finalità sentimentale. Molto raffinato il racconto per immagini, anche se a volte statico, nelle sue sublimazioni allegoriche. Gemma rara e preziosa il finale: la splendida Speak Low di Kurt Weil.
data di pubblicazione 20/02/2015
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