(Teatro Argot Studio – Roma, 10 / 22 febbraio 2015)
Peli. Senza i quali gli uomini non sono tali. Peli per essere brutti, e di conseguenza, veri. Quando in scena finalmente appaiono i peli, liberati da tubini e perle d’ipocrisia borghese, la schermaglia verbale delle due donne protagoniste diventa lotta fisica tra i due uomini che vestono quei panni. L’emozione, in scena e negli occhi del pubblico che gremisce il piccolo spazio del teatro Argot, si materializza davanti alla liberazione di due anime che entrano profondamente in contatto, una volta spoglie di parrucche e bugie pietose servite in una tazza di tè. Sul tavolo si mescolano e si svelano le carte di un burraco che mette in gioco pinelle e due morali: la convenzionale, borghese, e quella eterna, che sta tutta intorno e al di sopra, come il paesaggio che ci avviluppa e il bel cielo azzurro che ci illumina, come dice Rodolphe in Madame Bovary.
L’applauso, lungo e inteso, che esplode e cresce, all’arrivo del buio finale in scena, rende esplicita l’emozione intellettuale, prodotta dal testo scritto da Carlotta Corradi. Le mani e il cuore continuano ad applaudire davanti alle intense e riuscite interpretazioni di Alex Cendron e Alessandro Riceci, sotto la guida di Veronica Cruciani. L’invito è a non perdere l’occasione di lasciarsi coinvolgere, fino al 22 Febbraio 2015, al Teatro Argot.
data di pubblicazione 18/02/2015
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