Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

LA CERIMONIA DEL MASSAGGIO di Alan Bennett

25 Gen 2025 | Accredito Teatro

(Immagine tratta da cartella stampa)

con Gianluca Ferrato, traduzione di Anna Marchesini e drammaturgia di Tobia Rossi, regia di Roberto Piana e Angelo Curci

(OFF/OFF theatre – Roma, 21/26 gennaio 2025)

È in scena all’OFF/OFF di via Giulia l’esilarante performance di Gianluca Ferrato nei panni di padre Geoffrey, protagonista de La cerimonia del massaggio. Sulla traduzione dell’indimenticabile Anna Marchesini – che portò in scena in più occasioni brani di Alan Bennett, compreso questo titolo – Tobia Rossi firma la trasposizione per la scena del romanzo breve di uno tra gli autori inglesi contemporanei più amati e ironicamente dissacranti. (ph. Neri Oddo)

Vivere la vita senza vergogna e senza paura. Non è un reato essere gay, neanche per un prete anglo-cattolico come padre Geoffrey. Perché si può esercitare il sacerdozio pur essendo omosessuali. L’importante è non darlo a vedere. Ma quando si tratta di celebrare la memoria del defunto Clive, un giovane e avvenente massaggiatore con la fama di essere un dio del sesso, non è facile trattenere l’emozione.

Alla cerimonia convengono tutti gli ammiratori e i clienti di Clive. Gente famosa e bizzarra, poco avvezza ai rituali religiosi. Scambiano l’acquasantiera per un posacenere e il programma della funzione per un dépliant pubblicitario. Padre Geoffrey osserva dall’altare questo pubblico di celebrità, più simile a una platea teatrale che a un’assemblea liturgica (dopotutto una funzione è come una recita). Un’umanità in fondo ordinaria nella sua stravaganza, nel perfetto stile di Bennett.

Gianluca Ferrato trascina lo spettatore nella mente di padre Geoffrey, dove può condividere pensieri e pettegolezzi del prete. Se all’esterno appare sobrio e morigerato, nel monologo tra sé e sé è ironico e dissacrante. Si affollano memorie e personaggi, commenti scanzonati e irriverenti di chi conosce alla perfezione la materia umana. E il riso sboccia nel contrasto tra il pudore comandato da un servizio e il ricordo delle prestazioni di un seducente massaggiatore.

Ingegnosa la scenografia. L’idea di posizionare al centro del palcoscenico un cilindro girevole – con funzione di pulpito, confessionale o sacrestia – dà movimento a una scena che si arricchisce nella regia di Piana e Curci anche di un ricco tappeto musicale. La voce di Freddy Mercury nei successi dei Queen evoca la scena gay anglosassone. Non mancano canti legati alla tradizione liturgica cattolica, dei quali si riscrivono spassosamente le strofe, adattandole alla narrazione. E un omaggio al teatro musicale di A. L. Webber – qui ricordato con un brano preso dal suo Requiem – autore di famosi musical, genere frequentato sulla scena da Ferrato.

Gli ingredienti ci sono tutti per uno spettacolo divertente e di qualità.

data do pubblicazione:25/01/2025


Il nostro voto:

0 commenti

Invia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Ricerca per Autore:



Share This