1792, in piena rivoluzione francese Maria Antonietta, ultima regina di Francia, insieme al consorte Luigi XVI e ai due figli, viene arrestata e tenuta segregata nella Torre del Tempio, alla periferia di Parigi. La monarchia è stata definitivamente abolita e la famiglia reale deve subire costantemente i soprusi inflitti dai carcerieri. La sovrana si comporta in maniera esemplare e affronta con dignità il destino che le ha riservato il tribunale rivoluzionario…
Gianluca Jodice è un regista napoletano, classe 1973, già segnalato dalla critica per alcuni lungometraggi che hanno ottenuto importanti riconoscimenti. In Le Déluge, coproduzione italo-francese, ripropone il periodo estremo della vita di Maria Antonietta, ultima esponente dell’ancien régime, quando, rinchiusa insieme alla famiglia, in stato di assoluta segregazione, mantiene intatta la sua dignità di sovrana. Il film si divide in tre capitoli con l’intento di voler rimarcare le tre distinte fasi della sua vita passata dai lussi sfarzosi di Versailles all’isolamento totale nei locali putridi dove è confinata. Tutto in attesa della fase finale quando la sentenza la giudicherà colpevole di alto tradimento nei confronti della causa rivoluzionaria. Nello specifico il regista non mette volutamente in scena il prima e il dopo, il fasto della corte e l’esecuzione per ghigliottina, ma si concentra su quei giorni di attesa proprio per mettere in luce i caratteri dei singoli protagonisti. Luigi XVI (Guillaume Canet) ha un’indole debole e forse troppo remissiva, anaffettivo per natura cerca invece di presentarsi all’altezza della situazione di fronte al destino a cui dovrà andare incontro. Maria Antonietta (Mélanie Laurent) risulta invece essere il personaggio chiave dell’intera storia. La sua fredda determinazione nasconde invece un cuore tenero e affettuoso verso il consorte e i due figli, consapevole che anche loro sono segnati da un tragico epilogo. La rivoluzione e la definitiva caduta della monarchia infatti cambierà radicalmente il carattere di Maria Antonietta che da altezzoso si convertirà in protettivo verso i figli e indulgente verso il marito. Il film è essenziale nelle scene, la fotografia mette in risalto la sporcizia e il degrado delle stanze in cui vengono segregati gli ex sovrani, ma dove ancora paradossalmente si ripropongono le dinamiche regali. Un’opera tutto sommato ben riuscita, da un lato pertinente ai fatti storici ben noti, dall’altro rivelatrice di un’umanità sorprendente e sicuramente coinvolgente.
data di pubblicazione:20/11/2024
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