BOOMERANG di Shahab Fotohui, 2024

16 Nov 2024 | Accredito Cinema, Festival

Prima internazionale nel contesto della XXX edizione del MedFilm Festival. Opera che ci mostra un Iran diverso a quello diffuso dai nostri stereotipi occidentali. Una settimana di vita a Tehran, città caotica la cui dimensione metropolitana si innesta sulle vicenda private di quattro protagonisti: una coppia in crisi e due giovani agli albori di una relazione.

Cinema anti-holywoodiano dai ritmi lenti (v. Kiarostami). Coniugi dai sentimenti declinanti che cercano di sciogliere le ambiguità del proprio rapporto e due giovani dal sentimento nascente. Lei, la ragazza è la figlia della coppia e ha un rapporto ambivalente e reticente con il padre. Film ricchissimo di dialoghi: in casa, in auto, nel caos del traffico. Budget essenziale e ricerca di atmosfera. Per scoprire che le questioni amorose in Iran non sono poi troppo diverse da quelle nostrane e che la repressione della donna non è un caso all’ordine del giorno nella quotidianità abitudinaria della vita nella capitale. Interminabile piano sequenza nel deserto con vista lago sfuggendo per un momento al caos metropolitano di Tehran. Senza entrare nel merito politico questo è il miglior merito dell’opera, un biglietto da visita quasi antropologico, per mostrarci un altro punto di vista su un Paese che conosciamo poco. L’istantanea sulla nazione non contiene giudizi di valore ma vuole solo fotografare una realtà privata. Il finale è estremamente aperto. Dopo un intenso tentativo di spiegazione con il marito la donna perlustra la possibilità di affittare un appartamento per se per la figlia, prodromo di una possibile separazione. Ma rimane sul balcone, incerta mentre scorrono i titoli di coda. Cambierà vita, lascerà il marito o si rassegnerà al quieto declino di coppia? Il loro caso esemplificativo, come quello di novanta milioni di connazionali. Incerto il futuro distributivo visto lo scarso appeal commerciale.

data di pubblicazione:16/11/2024


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