(19a FESTA del CINEMA di ROMA 2024)
Amerigo e la madre Antonietta vivono in una catapecchia, nei quartieri spagnoli di Napoli. La guerra è appena finita e la miseria invade le strade semidistrutte della città. A loro non resta altro che arrangiarsi, come possono, per poter sopravvivere alla fame. Intanto il Partito Comunista organizza dei treni speciali per portare al Nord centinaia di bambini che troveranno, sia pur per qualche mese, una famiglia accogliente, vestiti, e soprattutto sempre qualcosa in tavola da mangiare…
Cristina Comencini, in quanto regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana di grande talento, si è costruita sulle proprie spalle una carriera cinematografica di tutto rispetto, con un estro prossimo a quello raggiunto dal padre Luigi. In questo suo ultimo lavoro porta sul grande schermo la storia descritta da Viola Ardone nel suo romanzo omonimo, un best seller tradotto in trenta lingue. Le vicende sono quelle che tutti già conoscono e riguardano la Napoli del dopoguerra, tra tanta miseria e poca nobiltà. Il piccolo Amerigo (Christian Cervone) è attratto dalla musica ma è costretto dalla madre Antonietta (Serena Rossi) a girovagare, come tanti altri scugnizzi del quartiere, per raccattare mozziconi di sigarette o stracci vecchi. L’iniziativa promossa dal nascente Partito Comunista, forte del successo elettorale post fascista, consiste nel mandare, presso alcune famiglie del Nord, centinaia di bambini in modo da sfamarli e offrirgli una vita più decente. Amerigo si troverà ad essere, solo per un puro caso, affidato alle cure di Derna (Barbara Ronchi), sindacalista single e molto impegnata in politica. Bisogna dare atto alla regista di aver creato una scenografia quanto meno credibile, ma la sceneggiatura ha delle evidenti cadute che la portano inevitabilmente a perdersi in un melodramma più adatto a una fiction televisiva. Anche il cameo di Stefano Accorsi, nei panni di un maturo Amerigo oramai diventato un celebre violinista, non aggiunge nulla di emotivamente valido a una storia che risulta a tratti leziosa. Un film dove c’è poco di tutto e dove si fa quasi fatica a riconoscere l’indole della Comencini che, seppur spiaccia ammetterlo, questa volta ha disatteso le aspettative del pubblico.
data di pubblicazione:21/10/2024
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