READING LOLITA IN TEHERAN di Eran Riklis, 2024

(19a FESTA del CINEMA di ROMA 2024)

Dopo pochi mesi dalla caduta dello scià e dall’inizio della rivoluzione khomeinista, la professoressa di letteratura inglese Azar Nafisi e il marito tornano finalmente in patria. Sono molto fiduciosi che la storia del paese cambierà in meglio e la stessa Azar è piena di entusiasmo nell’iniziare i propri corsi presso l’università di Teheran. Ben presto si accorgerà che il regime islamico degli Ayatollah avrà un atteggiamento molto ostile verso l’emancipazione delle donne e verso ogni riferimento alla cultura occidentale, intesa come contraria alla decenza e alla fede religiosa…

 

Bisogna affermare che anche se Eran Riklis è israeliano e quindi addentro le problematiche, non poche, del suo paese, tuttavia in Reading Lolita in Teheran riesce perfettamente a rendere ciò che significa vivere in Iran dopo l’avvento della rivoluzione. Tratto dall’omonimo romanzo autobiografico di Azar Nafisi, scritto dopo la sua fuga, insieme alla sua famiglia, negli Stati Uniti, il film fa un’analisi cruda dell’atmosfera cupa in cui vivevano, e ancora vivono, le donne in quella realtà. Azar (Golshifteh Farahani) insegna all’Università e cerca in tutti i modi di far appassionare i propri studenti alla letteratura contemporanea di lingua inglese. Mentre gli uomini accettano malvolentieri i suoi suggerimenti, ritenendoli contrari ai principi religiosi islamici, le donne invece approvano con vero trasporto quegli autori stranieri. La lettura di quei libri, nonostante proibita e condannata perfino con la pena di morte, sarà per loro una forma di ribellione al regime, una forma di emancipazione dalla cultura maschilista che vieta loro ogni forma di espressione. Costretta a lasciare l’Università, Azar continuerà il suo insegnamento a casa propria con le allieve più promettenti. Leggere Nabokov o Jane Austen, rischiando la propria vita, diventa così l’unico modo per sopravvivere a tutte quelle forme di violenza alle quali vengono sottoposte. Convinte della incapacità di ritornare a una vita più umana, a loro non resterà che fuggire via, verso paesi dove la libertà di pensiero è diritto irrinunciabile alla dignità umana. Quelle donne lasceranno l’Iran ma l’Iran non lascerà loro. Un film commovente, espressivo, vero che ci rende tristi e impotenti di fronte ad una realtà impossibile da accettare e che ha scarse probabilità di cambiare. Se ne consiglia la visione.

data di pubblicazione:19/10/2024








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