(19a FESTA del CINEMA di ROMA 2024)
Maria (A. Ascaride) non più giovane si arrangia assistendo con sincera dedizione diversi anziani. Di tanto in tanto però ruba qualche soldo un po’ qui e un po’ là. Lo fa per le sue precarie condizioni economiche (il marito gioca a carte) e per qualche golosità. Si allarga però più del solito per noleggiare un pianoforte e far prendere lezioni al suo giovanissimo nipotino. Per un intreccio di coincidenze viene scoperta e denunciata. Si creerà uno scompiglio non del tutto negativo che coinvolgerà più famiglie …
Per precisa volontà o forse solo per mera coincidenza alla Festa del Cinema sono stati presentati in solo due giorni ben cinque film francesi! La cinematografia francese è di una vitalità in crescita costante per produzioni, incassi, qualità, apprezzamenti e visibilità internazionale. Un Cinema spesso d’Autore che riesce sempre a combinare consapevolezza artistica e capacità di interagire con i gusti del pubblico delle sale. Un’ottima salute per merito sicuramente dei tanti talenti ma anche delle politiche governative di sostegno alla produzione ed alla distribuzione dei prodotti di qualità. Siamo arrivati al punto che ormai i film francesi passati sui nostri schermi l’anno scorso si avvicinano a competere con gli Stati Uniti il primato dei film stranieri distribuiti in Italia.
Con La Pie Voleuse suo 23° lungometraggio, Guédiguian si è definitivamente lasciato dietro le spalle le cupezze di Gloria Mundi (2019) e riprende e sviluppa l’ottimismo della speranza di Et la fete continue (2023) per trasportarlo in una favola marsigliese. Una commedia drammatica a lieto fine in cui i sentimenti sono – apparentemente – un po’ più centrali rispetto ai soliti temi sociali.
Come è noto, il regista francoarmeno è un Autore arrabbiato ed impegnato. L’equivalente francese del britannico Ken Loach. A differenza del collega inglese preferisce però centrarsi sul dramma dei mutamenti dei valori causati dal capitalismo sulla Società tutta e su quella marsigliese in particolare. Torniamo infatti ancora una volta a Marsiglia.
Con la sua città il cineasta ritrova anche il suo gruppo di amici ed attori. Primi fra tutti la coppia Ascaride e Darroussin. La loro chimica recitativa fa di nuovo meraviglie. Attorno a loro gli altri comprimari di sempre. Giovani ed anziani, tutti egualmente bravi e complici nel dar vita e cuore ai loro personaggi. All’apparenza sembra un film corale. In realtà il fil rouge che lega le varie vicende sono due splendide figure femminili. Due donne forti, una matura presa fra malinconie e sogni, l’altra giovane ma volitiva e determinata nelle sue decisioni. Al cuore della vicenda ci sono sempre la precarietà economica e sociale e le solitudini. Le devastazioni che l’individualismo capitalista ha prodotto sulle aspettative. La malinconia che ne deriva, ci dice Guédiguian, non è però rinuncia o sconfitta. Ci sono certo i problemi ma ci sono anche le soluzioni, prevedibili o imprevedibili, che scaturiscono dalla solidarietà derivante dai legami di cuore o di amicizia.
Il film naviga con sensibilità in questa specie di commedia sentimentale e scorre con fluidità, forte di un’ottima sceneggiatura arricchita da dialoghi vivi. Splendide le musiche e le citazioni poetiche. Un vero inno alla forza della cultura!
La pie voleuse senza essere un melò è un film toccante che sembra uscito da un’altra epoca. Un film che sa alleggerire i tratti lirici e malinconici con humour e levità perché, ci ripete Guédiguian, c’è sempre l’ottimismo della Speranza! Un bel momento di Cinema.
data di pubblicazione:19/10/2024
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