Sono passati solo due anni da quando Arthur (Joaquin Phoenix) ha ucciso in diretta televisiva il suo irraggiungibile modello Murray Franklin (Robert De Niro) ed è stato rinchiuso nell’Arkham Asylum, restando lì in attesa del processo che deciderà della sua pena. Imbottito di psicofarmaci, Arthur è ridotto a una larva fin quando, in un corso di musicoterapia, incontra Harleen Quinzel (Lady Gaga).
Se il primo Joker ha vinto il premio più ambito a Venezia, ottenendo un grande successo al botteghino e un Oscar per il suo protagonista, Joaquin Phoenix, difficile pensare un futuro analogo per Folie à Deux. Nei mesi che hanno preceduto l’uscita, bombardati da teaser e trailer, è stato affascinante vedere crescere l’attesa, soprattutto per la presenza di Lady Gaga, personaggio di forte appeal.
La sua presenza si sente, dando vita a un ibrido: è un quasi-musical? È un quasi-legal drama? È una quasi-storia d’amore? Sembra folle questa idea del sequel al film ormai cult di un’intera generazione, tanto da diventare negli anni una religione con i suoi adepti. C’è (forse sì) un Phoenix maestoso, forse ancora di più, c’è (forse sì) una foto del cedimento senza fine di ogni apparato, da quello giuridico a quello carcerario, per finire a quello sanitario, con un dibattito social(e) che può aprirsi sulla salute mentale. Ma il risultato è probabilmente il frutto di questa attesa troppo alta, con il regista (Todd Philips) che si avventura in un sequel rischiosissimo, fin dalle prime battute col simil cartoon che apre la sua opera. La virata verso il musical (pessima idea di musical, ben 13 scene cantate) non sembra funzionare bene, rendendo il tutto a tratti noioso, anche con la presenza della camaleontica Lady Gaga, con il suo proverbiale fascino da vendere.
Joker-Folie à Deux sembra però finire per roteare a vuoto, gravato dalla lunga parte processuale, portando più che un passo a due passi indietro. Peccato!
data di pubblicazione:01/10/2024
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