con Massimo Ghini. Produttore esecutivo Enzo Gentile
(Teatro Il Parioli – Roma, 15/26 maggio 2024)
Una rivisitazione di un personaggio storico più che religioso. Graffiante, stimolante, creativa. Ghini regge brillantemente la scena per un’ora e mezzo validamente assistito da un corredo video iconico che vale il prezzo da solo del biglietto. Storia, cinema e teatro per l’obiettivo finale di trovarci così simili a Giuda.
Riscoperta in otto passaggi del presunto “grande traditore”. Ma sarà andata poi così? Rileggendo i Vangeli e la cronaca dell’epoca c’è da dubitare che Giuda abbia venduto Gesù per soli trenta denari. Da ritoccare una patina di ruggine stesa sul personaggio grazie a frettolose etichettature. Sapevate che esistono i Vangeli di Giuda e che il Barabba collocato in crudele alternativa al Salvatore aveva la funzione di Messia alternativo, come uomo di battaglia rispetto all’uomo d’amore? Ghini va a frugare nei nostri pregiudizi assistito da un testo potente che però non rinuncia all’aspetto mondano, liberandosi dei vestiti, indossando uno smoking di gala per far intuire che è un’operazione di modernità quella a cui si accinge. Il suo solo assistente centellina solo qualche battuta oltre a rifornirlo di acqua e a beccarsi qualche lamentela. La riscoperta di Giuda è laica ma si butta nel profondo della religione, fatta di mistero e di credenze per fatti molto lontani nel tempo. Ma la cornice storica è impeccabile e non opinabile. Giuda si batte per un auto riabilitazione attraverso Ghini che semina il dubbio ricorrente: siamo poi così diversi da Giuda nella nostra mancanza di coraggio nelle scelte di tutti i giorni? Se il teatro è contraddizione Giuda è la perfetta epitome del conflitto. E a fine spettacolo, ovviamente, si merita qualche accusa in meno e qualche simpatia in più, pur non ricorrendo a facili strumenti di riabilitazione se non quelli fondati sulla storia e su un legittimo dubbio.
data di pubblicazione:20/05/2024
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