Pierre Bonnard (Vincent Macaigne) affermato pittore di talento incontra nel 1893 la giovane Marthe (Cecile de France). Un colpo di fulmine. Diverrà la modella per i suoi nudi, musa, compagna, moglie ed ossessione. Una relazione creativa e passionale. Marthe fragile e disturbata cercherà nel pittore la sua sublimazione personale e sociale anche a costo di mentire…
Provost stimato regista e sceneggiatore francese autore di altri apprezzati film sulla vita di artisti, si trova a suo agio nei biopic. Questo suo 8° lavoro presentato al XIV Festival del Cinema Francese tenutosi ad Aprile a Roma è il ritratto sensuale di Pierre Bonnard. Pittore postimpressionista, agiato e molto dotato ebbe un notevole successo tra la fine dell’800 e l’inizio del 900. Meglio ancora il film è la storia della tumultuosa, singolare e pluridecennale relazione artistico/creativa fra il pittore e la sua compagna, musa ed ossessione. Dal loro primo fulminante incontro per strada nel 1893, al matrimonio nel 1925, ed oltre. Più di 40 anni di vita.
Il regista è un autore sensibile e buon ritrattista di personaggi femminili. Anche questa volta la sua attenzione è, in effetti, tutta centrata sulla controversa ed enigmatica personalità di Marthe. Una donna, tanto indipendente e libera quanto problematica, che trova nella passione sublimante per Bonnard l’autoriconoscimento e l’elevazione sociale ardentemente desiderati. Una persona fragile e complessa con un suo mondo di illusioni e menzogne che ha dovuto accontentarsi di essere la “modella nuda” di un grande artista di cui non riesce a comprendere i codici artistici, ad accettarne l’ambiente, né tantomeno l’edonismo mondano. Sullo sfondo anche i temi ben più ampi dell’emancipazione femminile, della durata dell’Amore, dell’esclusività affettiva e del talento artistico delle donne. Il regista si limita però ad accennarli ed a sfiorarli, preferendo concentrarsi sull’ossessione amorosa e creativa della coppia.
Ritratto di un Amore è un film dalla fattura classica articolato su ritmi molto posati. Provost, salvo qualche spunto interessante e coinvolgente, non esce dai canoni del genere, non rivoluziona e non intende rivoluzionare il modo di filmare la creatività artistica. La sua attenzione è sulla qualità della messa in scena e sulla corretta riproduzione di un’epoca, degli ambienti e delle atmosfere. Le luci e la fotografia sono perfette. Una rievocazione sottile e ben curata che tende ad esaltare ed a portare in primo piano il talento recitativo degli attori. I due protagonisti sono bravi, perfettamente a loro agio e rendono con naturalezza tutte le varie e complesse sfaccettature dei personaggi. Molto buoni anche i secondi ruoli nelle loro caratterizzazioni.
In conclusione un film normale, coerente con le aspettative. Discretamente girato ed interpretato, gradevole e coinvolgente. Formalmente raffinato, con una visione un po’ romantica e dall’aria culturale ma mai pedagogico.
data di pubblicazione:15/05/2024
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