Fargo è quel tipo (unico) di serie in cui dopo le prime due stagioni c’è un salto di due anni, poi tre, e infine altri tre per arrivare alla quinta e per ora ultima stagione. Si ripropone anche in questa la stessa atmosfera fredda e piena di neve delle precedenti, ma non è mai la stessa storia e non ci sono mai gli stessi personaggi, cosicché ogni volta si può ripartire da zero senza necessariamente ricordare cosa è accaduto nella precedente.
Il regista, produttore e sceneggiatore Noah Hawley riporta il pubblico nell’America di Trump. Siamo in Minnesota e North Dakota ed è la volta di Roy, sceriffo patriarcale, abusatore e fondamentalista religioso interpretato da Jon Hamm, e la sua ex moglie Nadine (Juno Temple), nel frattempo diventata Dorothy, che era riuscita a sfuggirgli per un decennio, salvo poi essere ritrovata e ribraccata. L’argomento trattato, quello della violenza sulle donne calato sulla società americana provinciale, è costruito su di un personaggio femminile di grande furbizia, una “tigre”, come spesso definita dal misterioso sicario Ole Munch, altro personaggio degno di nota, enigmatico e disturbante, così come tutti i personaggi, alcuni attraenti e altri terrificanti.
I continui allontanamenti e avvicinamenti fra Roy e Nadine/Dorothy (con continui sfasamenti temporali) hanno modificato nel corso degli episodi la visione di alcuni personaggi. Si mantiene comunque sempre l’anima grottesca, con punte di umorismo nero, dell’originario e mitico film Fargo dei fratelli Coen, ma aumentando sempre di più il registro drammatico a volte splatter in particolare verso il finale della serie. Un po’ si viene riportati alle origini del lungometraggio originario, ma al tempo stesso viene compiuto un balzo in avanti, con l’inserimento di elementi nuovi, alcuni spirituali e mistici che, viste le circostanze e i protagonisti, non alterano il contesto. Se avete amato le passate stagioni, questa proprio non potete lasciarvela sfuggire.
data di pubblicazione:24/01/2024
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