Sembrerebbe una favola con tanto di lieto fine ed invece Nata per te, film diretto da Fabio Mollo già autore de Il padre d’Italia che raccontava una particolare storia di paternità, narra di una incredibile vicenda realmente accaduta a Napoli nel 2017, una sorta di incontro fatale tra due esseri soli.
Una bambina, affetta da sindrome di Down, una volta partorita in ospedale viene lasciata dalla madre naturale perché sia data in adozione. È l’alba di una calda giornata estiva e Nunzia (Antonia Truppo), l’infermiera che dal primo momento si prende amorevolmente cura della piccola, decide di chiamarla Alba, e con l’amore incondizionato di una madre le da come cognome Stellamia. L’adozione di Alba Stellamia passa immediatamente nelle mani del giudice minorile Livia Gianfelici (una convincente Barbora Bobulova) che si vede costretta ogni giorno ad applicare una legge del 1983 che impedisce ad un single o a coppie omosessuali di adottare; eppure, quella stessa legge di quarant’anni fa prevede, all’articolo 44, che in presenza di un bambino disabile anche un single può ottenerne l’affido. E così Luca (un bravissimo Pierluigi Gigante al suo primo ruolo da protagonista), fondatore di un centro di accoglienza per disabili, cattolico, non sposato e gay, avendo già presentato da tempo richiesta d’affido senza porre alcuna condizione sullo stato del minore ma solo spinto da un forte desiderio di paternità, diventa l’unica persona favorita dal momento che nessuna coppia si palesa nel voler adottare Alba. Verrà aiutato nel perorare la proposta di affido da Teresa Ranieri (una sorprendente Teresa Saponangelo), avvocata molto determinata, senza troppi peli sulla lingua, da poco ritornata dalla maternità per seguire qualche caso in tribunale. Il giudice Gianfelici decide per un affido temporaneo di un mese in favore dell’uomo. Sarà il primo piccolo passo verso qualcosa che sembra irraggiungibile: l’adozione!
Il film, che racconta l’unico caso di adozione in Italia da parte di un genitore single, è basato sulla storia vera di Luca Trapanese, fondatore di una Onlus che da anni svolge attività di volontariato, attualmente assessore al welfare del Comune di Napoli, e di sua figlia Alba. Dallo stile asciutto, convenzionale ma coinvolgente e di pacata ma decisa denuncia, Nata per te affronta temi di ogni genere: dalla discriminazione tra bambini sani e disabili, alla normativa sulle adozioni che a sua volta “discrimina” le persone non sposate che vorrebbero adottare, sino all’annoso problema se il genitore che vuole farlo è anche omosessuale. Nel plot sono molto importanti e centrate le figure femminili: ad iniziare dal giudice, che nel suo essere intransigente farà poi la differenza nel creare un precedente (perché solo un giudice può farlo) concedendo l’adozione ad un genitore single, mettendo così realmente al centro il diritto del minore e non il concetto di famiglia tradizionale; altra figura fondamentale è l’avvocata che non si arrende mai di fronte a nulla così come l’infermiera che si prende cura di Alba come fosse sua figlia, sino ad Antonia, la madre di Luca, interpretata da una brava ed affascinante Iaia Forte che riesce a tratteggiare con il suo comportamento un ambiente familiare scevro da ogni genere di pregiudizio.
Alba Trapanese oggi ha 7 anni, ha un padre ed una intera famiglia paterna che la ama.
data di pubblicazione:13/10/2023
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