Più che dignitoso esordio alla regia di Claudio Bisio in un film drammatico dove però le note comiche alleggeriscono la tensione secondo una lezione appresa da Benighi e da Mihaileanu. Il tema del fascismo e dell’apartheid razziale vengono trattati con delicatezza e il necessario distacco per prendere le distanze storiche dall’accaduto.
Accettata la scommessa di partire con handicap affidando la responsabilità delle parti più importante a un poker di giovani ragazzi che, pur con tutta la buona volontà, a tratti fanno decadere le tensione per ovvia inesperienza recitativa. Bisio gioca le proprie carte sul plot ambientando la narrazione nel ghetto romano tra i chiaroscuri dell’adesione al fascismo e l’ovvio profumo di un futuro più incoraggiante. Film con toni da fiaba a cui accedere concedendo qualche debito alla verosimiglianza. Il gioco alla guerra degli adolescenti è la metafora di una guerra crudele tra grandi che lascia sul campo morti, feriti e deportati. Nel quanto mai vago tentativo di raggiungere il loro amichetto ebreo i tre scapestrati fuggiaschi ci portano a osservare divagazioni picaresche con abbondanti noti di costume. Più che l’orbace contano i sentimenti che rendono scostumata persino una suora tutta casa e Chiesa. Così l’esperienza è una pagina aperta sulla vita dei grandi e sull’Italia che si apre a una nuova stagione. Il film esce nelle sale il 12 ottobre, in occasione degli ottanta anni dal rastrellamento del Ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943. L’omaggio è implicito e regalato con toni non pesanti, estremamente disincantati ma sinceri. La colonna sonora di Pivio & Aldo De Scalzi è qualcosa di più di un piacevole sottofondo ed è una sorta di segnalibro per il montaggio.
data di pubblicazione:11/10/2023
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