FERRARI di Michael Mann, 2023

(80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia)

Dopo che ieri sono stati presentati in Concorso El Conde di Pablo Larraín e Comandante di Edoardo De Angelis, oggi è stato il giorno di Dogman di Luc Besson e di Ferrari di Michael Mann, pellicola tratta dal romanzo Enzo Ferrari: The man, The Cars, The Races, The Machine di Brock W. Yates. Il film, con Adam Driver e Penélope Cruz, è un affresco della vita familiare del famoso imprenditore modenese in un periodo in cui era da poco scomparso il suo unico figlio Dino e si rendeva necessario, per evitare il fallimento, un decisivo cambio di rotta dell’azienda che dieci anni prima lui e sua moglie avevano creato dal nulla.

 

Michael Mann, sullo sfondo dei preparativi della Mille Miglia, riesce a portare sul grande schermo un affresco personale ed intimo del grande imprenditore e dirigente sportivo modenese che fondò l’omonima casa automobilistica. Ex pilota, Enzo Ferrari costruì inizialmente con la moglie Laura un vero e proprio impero, destinato ad entrare nella leggenda. Il film è ambientato nell’estate del 1957, dietro i fasti della Formula 1 e l’organizzazione della Mille Miglia, una lunga e pericolosa corsa che attraversa l’Italia. Il commendatore è in crisi: il suo matrimonio con Laura, compagna di vita e di lavoro, è giunto al copolinea dopo la prematura morte del loro unico figlio Dino avvenuta nel 1956 a soli 24 anni per distrofia, e dopo averne avuto un altro, Piero, da Lina Lardi (Shailene Woodley).

Appare immediato nel vedere il film come il pubblico venga coinvolto sui preparativi della gara con cui le due aziende principali, Ferrari e Maserati, seppur per differenti ragioni, stanno affrontando il fallimento da cui si risolleveranno solo all’inizio degli anni ’60. Il rombo delle auto d’epoca è quello originale come le vetture stesse, e su una di queste un “biondo” Patrick Dempsey, che interpreta Piero Taruffi, taglierà il traguardo della Mille Miglia. Il regista è stato molto bravo anche nel far percepire il rischio che i piloti correvano sin da quei tempi e chi è un esperto di motori sa sicuramente cogliere meglio di chi scrive questa sensazione, così come lo stato di euforia che fa vincere loro il timore che qualcosa possa non andare per il verso giusto, vivendo quel momento perché la stessa vita dipende da quel preciso momento.

Ma Ferrari non è un film destinato esclusivamente ad appassionati della materia, seppur la figura del commendatore non possa prescindere da ciò a cui ha dedicato tutta la sua lunga esistenza, perché lo stesso regista lo ha definito in conferenza stampa un film intimo, sull’uomo, devastato dal dolore e bisognoso di un rifugio familiare che non riesce più a trovare nella sua casa; Mann sa dirigere una storia umana, melodrammatica e profonda, di una persona provata, indurita, in un momento in cui i conflitti della sua vita personale collidono con quelli della sua vita professionale e a catturare lo spirito del nostro paese, a tal punto da sembrare a tratti un film italiano.

Gli attori sono di altissimo livello: tra questi segnaliamo con orgoglio la bravissima Daniela Piperno nella parte della madre di Ferrari, donna cattiva ma anche profondamente ironica.

data di pubblicazione:31/08/2023








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