(Teatro Palladium – Roma, 4 dicembre 2022)
Nel cinquantennale della morte un corrosivo omaggio al cittadino di Montesacro, abruzzese inurbato a Roma. Teatro pieno, dieci minuti di applausi a un protagonista decisamente poco espansivo.
Flaiano non è solo il mago degli aforismi. Tieni a stento il paragone umoristico con Campanile. Una solida infrastruttura di pensiero sorregge le divagazioni satiresche che Bentivoglio, utilizzando tutte la capacità di relazionarsi con il microfono, valorizza anche nell’esibizione romana in capo a una fortunata tournèe. Non ricordiamo tanti applausi per un reading. Dieci minuti ininterrotti a prolungare la magia di 75 minuti di intense letture con alcuni punti forti e altri meno intensi (lo si capisce dalla scarsa reattività del pubblico a intuire la fine e, di conseguenza, ad applaudire). Platea radical chic (dalla Comencini in giù) con spruzzi di intellighentzia Ma ne valeva la pena per riscoprire la modernità intatta di valutazioni che hanno almeno sessanta anni. L’uggia per Roma, per l’immutato carattere italiano da parte di uno scrittore di un solo romanzo, di tante sceneggiature, di un enorme mare di scritti. L’arcipelago Flaiano qui viene parzialmente circumnavigato documentando che per i nostri connazionali la linea che collega due punti non è lineare ma è un infinito arabesco. L’anniversario, messo in ombra da quello di Pasolini, conosce un colpo d’ala prima della fine dell’anno. Un po’ in ombra la parte di Ferruccio Spinetti, componente degli Avion travel. Contrappunti e sottofondi senza mai essere nominato dal partner amico. E quando i due escono di scena si attende invano un bis. Inusitato ma certamente possibile anche all’interno di un felice reading. All’uscita clima salottiero da dibattito per contenuti che non lasciano certo indifferenti in una città sempre più cupa, imbruttita e scostante, anche sotto Natale.
data di pubblicazione:05/12/2022
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