(Teatro Belli – Roma, 11/13 novembre 2022)
In una notte di tempesta una coppia viene ospitata a casa dei vicini. Qualcosa di terribile accade e le due famiglie sono costrette a confrontarsi. (foto di Giuseppe Galante)
Al centro del dramma di Bryony Lavery, portato in scena per Trend – festival di drammaturgia contemporanea inglese a cura di Rodolfo Di Giammarco – c’è la misteriosa sparizione di una bambina. I genitori della piccola Grace, Marianne e Joff, cercano disperatamente di ricostruire i fatti accaduti la notte prima a casa dei loro vicini. La forte pioggia caduta quella notte ha messo a rischio inondazione la loro abitazione, così sono stati costretti ad accettare l’ospitalità di Maud e Ollie. Anche loro hanno una figlia, Joyous. La piccola Grace sparisce improvvisamente, forse spinta nell’acqua proprio dall’amichetta, gettando nella disperazione i genitori. Il clima piovoso, i tuoni che rimbombano nell’aria, la casa in procinto di essere sommersa dalla piena delle acque, sembrano essere tutti elementi di un racconto thriller. Invece, Bryony Lavery parte da questa atmosfera sospesa e confusa per mettere a confronto due coppie dagli stili di vita opposti, alle prese con lo stesso problema: l’educazione dei figli. Maud (Maria Sand) e Ollie (Gianluca Iumento, anche regista dello spettacolo) hanno una fede incrollabile in un dio non meglio identificato a cui rivolgono costantemente preghiere e suppliche. Vivono nell’assoluta convinzione di essere dalla parte giusta e sono orgogliosi della propria figlia, che ai loro occhi è ovviamente perfetta. Quando accettano di ospitare Marianne (Valentina Carli) e Joff (Giuseppe Tantillo) si sentono come minacciati dalla loro mediocre “normalità”, tanto che sentono il bisogno di redimerli e accompagnarli per la giusta strada. Soprattutto avvertono la necessità di offrire consigli su come educare Grace, per loro troppo capricciosa e irrequieta. Il confronto è in particolare visto sotto l’aspetto femminile delle due madri – personaggi molto più incisivi e strutturati rispetto ai due uomini – di cui Maria Sand e Valentina Carli ne sono ottime interpreti.
Nonostante ci sia un grosso divario tra lo stile di vita delle coppie, la scena disegnata da Jessica Koba le accomuna delimitandole in spazi perfettamente simmetrici, disegnati all’interno di un perimetro di lampade al neon. La scelta registica di Gianluca Iumento invece si affida a un’analisi piuttosto fredda della vicenda, segnata da una recitazione straniata che vede in scena i personaggi, fermi e muti in un angolo, anche quando non hanno parte nella vicenda. Scelta a cui dà risalto la voce fuori campo di Paolo Leccisotto, nascosto in scena da due pareti convergenti, che legge le didascalie e accompagna l’azione con le sue percussioni e la sua chitarra.
Alla fine nessuno si addossa la responsabilità della sparizione di Grace. La coppia dei credenti (the believers, come nel titolo) non accenna a dubitare della propria convinzione di essere nel giuso. Joff e Marianne invece rimangono incastrati nella confusione e nello sconcerto fino a chiedersi con fenomenale pragmatismo perché complicare tutto con l’idea di dio quando si può essere semplicemente carini.
data di pubblicazione:29/11/2022
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