Ladybug (coccinella), un killer non particolarmente assistito dalla fortuna in altre missioni, per di più in crisi esistenziale, è inviato dal suo capo a Tokyo su un treno ad altissima velocità (?) con obiettivi apparentemente di facile soluzione (salire su un treno e recuperare una valigetta). Lo sfigato sicario non vuole deludere il committente ma l’avventura si complica a dismisura per la concorrenza inattesa di un manipolo di assassini ben più determinati del nostro. Seguono inenarrabili peripezie sul treno in corsa.
Presentato a Roma il 24 agosto nell’ambito della III edizione del Floathing Theatre, manifestazione ideata da Alice nelle Città (quasi a non farci rimpiangere le produzioni USA della gestione Monda della Festa del Cinema?), Bullet Train è un divertente action movie con un grande merito: non prendersi mai sul serio! Innegabili e dichiarati echi e crediti verso il cinema di Tarantino, di Park Chan-wook, di Guy Ritchie, di Bong Joon-ho: quasi omaggi, che sul concetto non originalissimo della sorte inanellano una serie di situazioni ora splatter, ora decisamente comiche, ora divertenti tout court. Il tutto al solo scopo di un totale divertimento cui per primi sembrano partecipare gli attori, individuati dal poliedrico David Leitch (Deadpool 2 e poco altro). Dunque, poco importa se nelle pieghe del racconto ci sono sprazzi di temi universali (la sorte che si può mutare) o filosofici , il film è un puro intrattenimento scanzonato, lo ribadisco, è come tale dev’essere fruito in tempi davvero grami per il cinema su grande schermo. Alla festa partecipa un cast di attori in grande, direi, grandissimo spolvero. Non c’è solo Brad Pitt , in splendida forma (le signore confermano!) a regalarci gags e scazzottature d’altri tempi. Con lui ci sono uno stuolo di grandi professionisti, tra cui cito Joey King, Aaron Taylor-Johnson, Brian Tyree e il super cattivo Michael Shannon, tutti in armonia, e, come dicono i “ggiovani” tutta gente fichissima! Adattamento per lo schermo di un best seller giapponese, I sette killer dello Shinkansen, dello scrittore Kotaro Isaka, Bullet Train è scritto da Zak Olkewicz e ben diretto da David Leitch, già stunt man di Brad Pitt in altre pellicole. Ovviamente il romanzo originario viene traslato secondo i parametri hollywoodiani accentuandone i momenti d’azione a scapito dei dialoghi filosofici e dei personaggi giapponesi, orientali, come pure il regista calca la mano sulla caratterizzazione dei criminali, un coacervo di mafia russa, Yakuza giapponese, killer statunitensi. Film corale all’insegna di intrattenimento “scacciapensieri”, un ibrido tra un film di Guy Ritche e uno di Quentin Tarantino. Un assordante ma giustificato commento hard rock si incastra alla perfezione.
data di pubblicazione:26/08/2022
Scopri con un click il nostro voto:
0 commenti