Ritornando a curiosare fra i libri di nicchia abbiamo trovato il bel libro di Pierre Assouline, giornalista, storiografo ed autore letterario molto noto oltr’Alpe e ben apprezzato anche in Italia.
Assouline con Hotel Lutetia uscito in Francia nel 2005 ed edito da noi solo nel 2017, mette in mostra tutto il suo talento narrativo di giornalista, biografo e storico. Difatti, con una notevole erudizione, frutto evidente di un profondo lavoro di ricostruzione d’archivio e di ricerche, senza mai scadere nel noioso o pedante, dimostra di saper ben miscelare ed amalgamare in modo fluido e gradevole la realtà storica con il piacere della fiction.
Ancora una volta la piccola storia incontra la Grande Storia grazie alla capacità dell’autore di creare con il suo stile letterario inconfondibile un microcosmo, un universo a sé: l’Hotel Lutetia, ove sfruttando tutte le possibili cifre della finzione il lettore è portato a fare un viaggio nel tempo ed in un luogo: in un periodo ricompreso fra il 1938 ed il 1945. Un’Epoca tra le più drammatiche nella storia dell’Umanità.
Le vicende vengono viste e vissute dietro le quinte del palcoscenico, vale a dire dietro le porte vetrate del Lutetia. L’unico Grand Hotel posto sulla rive gauche di Parigi. Fuori c’è l’Europa, la Francia, Parigi, l’Umanità. L’io narrante, il coprotagonista oltre all’Hotel stesso, è Edouard Kiefer, un uomo discreto, solitario e riservato. Di origini alsaziane ha fatto il poliziotto a Parigi ed ora è il responsabile della sicurezza del Lutetia (ove vive) e dei suoi clienti. Una persona attenta, abituata ad analizzare a fondo la realtà e le persone, che, dal suo “osservatorio” ci descrive con tono pacato una Società che va verso il dramma totale. Kiefer è uno di quegli eroi modesti e pudichi, è profondamente umano e non è né rassegnato né impegnato. Tramite i suoi occhi e le sue riflessioni, l’autore con mano salda e prosa asciutta ci fa rivivere le vicende di quegli anni. L’atmosfera ancora gioiosa e serena di prima della Guerra quando la clientela dell’Hotel è fatta di artisti, poeti, politici, nobili e ricchi habitué. Il periodo dell’umiliazione, del terrore e delle delazioni quando, sconfitta la Francia nel 1940, il Lutetia diverrà per 4 lunghi anni la sede dei Servizi Segreti della Wehrmacht, tutt’attorno spoliazioni, retate, arresti, torture, antisemitismo e collaborazionismo. Infine, liberata Parigi, quasi catarticamente nel 1945, l’albergo diviene centro di raccolta delle migliaia di prigionieri, di deportati e di sopravvissuti di ritorno dai campi di prigionia e di sterminio.
Alcuni momenti non vanno raccontati ma solo letti tanto sono toccanti. Testimonianza storica e racconto divengono tutt’uno!
Assouline sa dare vita ai suoi personaggi ed al mondo che li circonda sia nella parte romanzata che nella parte storiobiografica. Ha indubbiamente una bella penna, una scrittura raffinata ed elegante, sa ben cesellare le parole ed è un piacere leggerlo. Il suo stile è chiaro ed il tono è giustamente sobrio, il ritmo narrativo poi segue correttamente l’evolversi degli eventi storici. Hotel Lutetia è dunque un bel libro: una biografia/ un romanzo/ una ricerca storica molto interessante che si legge con passione e velocemente. Un libro che dalla hall di un Grand Hotel ci porta piano, piano, senza mai uscire fuori dalle sue porte, dritti, dritti nella Grande Storia.
data di pubblicazione:06/04/2022
0 commenti