M, IL FIGLIO DEL SECOLO – uno spettacolo di Massimo Popolizio tratto dal romanzo di Antonio Scurati, collaborazione alla drammaturgia di Lorenzo Pavolini

9 Mar 2022 | Accredito Teatro

(Teatro Argentina – Roma, 4 marzo/3 aprile 2022)

Ambiziosissimo tentativo di riassunto di un romanzo fluviale in trenta tableaux d’epoca. Scenografia senza risparmio con generosa prestazione di un irripetibile cast di 18 attori più una ventina di figuranti.

 

Un plauso al coraggio per il tentativo di un’opera difficilmente traducibile. Chi si tuffa nell’impresa va lodato, compresi gli spettatori per tre ore di messinscena con un secondo tempo decisamente più adrenalinico rispetto al primo di sostanziale preparazione. Gavetta, preparazione e presa del potere di Mussolini fino all’altezza del conflittuale assassinio di Matteotti che getta un’ombra pesante sulla sua legittimità. Quadri garbati e significativi di un’epoca con risorse a filmati, immagini, acute caratterizzazioni di D’Annunzio, Sarfatti, Balbo, Bombacci. Spettacolo che non può dire tutto ma fa scelte decise e riassunti con una capacità di captatio visiva notevole. Chiarito il contesto, inevitabile che predominino i sovratoni più che i dialoghi, l’assertività più che la dialettica tra i personaggi anche se il botta e risposta con Nenni è notevole. Però se il teatro è sviluppo di contraddizioni Popolizio non manca il bersaglio. Il suo Mussolini è più invasivo diretto, spietato rispetto alla relativa pacatezza del Duce di Ragno, più riflessivo, introiettato, incline alla malinconia. Popolizio restituisce la durezza e la crudeltà di un regime che, impostosi inizialmente per via elettorale, non tarda a confermarsi con violenze mortali e con scorciatoie umilianti, come l’utilizzo schernente dell’olio di ricino. Fuor di retorica la descrizione di un’Italia che fu, a tratti Italietta ma con un consenso inquietante. Quando c’è l’occasione per disarcionare Mussolini il Parlamento eloquentemente tace spalanco gli argini alle scelte al disastro che seguirà. Con le leggi razziali e l’adesione al diktat invasivo di Hitler.

data di pubblicazione:09/03/2022


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