L’UOMO, LA BESTIA E LA VIRTU’ di Luigi Pirandello, regia di Giancarlo Nicoletti, con Giorgio Colangeli, Valentina Perrella, Cristina Todaro, Alessandro Giova, Alex Angelini, Giacomo Costa, Giuseppe Carvutto

6 Ott 2021 | Accredito Teatro

(Teatro Sala Umberto – Roma, 28 settembre/1 ottobre 2021)

Pirandello in salsa vintage. Regge la storia e in parte anche il linguaggio in una rilettura mainstream che non si preoccupa del politicamente corretto e non si pone il problema di criticare l’evidente misoginia del testo, tutto sbilanciato sul versante maschile. Non sperimentazione ma scapigliata rilettura del testo.

Il romanissimo Giorgio Colangeli, premio David di Donatello per il cinema, è un verace e sempre più godibile mattatore teatrale per due ore di rappresentazione che, peraltro, non sono affidate all’one man show. Un Pirandello laterale su uno stuzzicante tema in cui galoppa per l’occasione un sottotesto stuzzicante ed ammiccante. Che scenicamente guarda soprattutto alla trasformazione della Perrella (attrice) Perella (personaggio) da una scialba donnetta, messa incinta dal protagonista e quasi inconsapevole di quello di cui è insieme carnefice a e vittima, in una provocante dark lady rivestita di un rosso attillata, truccata per l’occasione dal suo manipolatore. Dunque quello che era una dramma del suo tempo diventa un vaudeville per l’ovvio limite di credibilità attuale. Pirandello come Feydeau? Non proprio. Rimane una solida trama di impianto siciliano con una superfetazione sul ruolo delle governanti e sull’accentuazione caricatura del ruolo giovani. Solo così del resto si poteva avviare lo svecchiamento e godere come di un sorridente giallo lo scioglimento verso il finale positivo. Il signor Paolino si salverà perché potrà attribuire al marito dell’amante il figlio che nascerà dal suo seme, evitando una tragedia familiare che ai tempi di Pirandello avrebbe provocato uno sconquasso e che invece ora si deliba con serenità. Gli uomini tengono in pugno la situazione ma, alla fine, il potere della seduzione femminile e di un misterioso prodotto in un dolce al cioccolato (oggi sarebbe il viagra, sic!) muove come un deus ex machina la lieta conclusione del plot. Nell’occasione bravi i caratteristi dei ruoli minori.

data di pubblicazione:06/10/2021


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