Quando sembrava che della regina classica del noir fosse stata pubblicato tutto il pubblicabile ecco spuntare fuori 16 racconti che sono prodromici di una lunga e fortuna carriera. Scritti ben prima del libro d’avvio Sconosciuti in treno (1950). Dunque gioiellini da studiare con cura, con la donna al centro di storie di crudeltà spesso minimale, di accensione di pulsioni maligne dietro il mascheramento di atti consueti di vita quotidiana. Il classico aplomb informale non necessariamente diretto verso un delitto ma comunque teso a fotografare un’anomalia rispetto agli schemi di normale comportamento sociale. Forse la parola “devianza” riassume al meglio le trame semplici e intricate di questi racconti. La crudeltà s’insinua subdolamente tra le pagine e proprio quando meno te l’aspetti, quando immagini che la prosaicità di una situazione non possa evolvere verso niente di illegale se non addirittura criminale. L’effetto sorpresa è una caratteristica dell’autrice. Un senso beffardo sulla casualità della vita, sulla piega imprevista che può prendere un plot fanno parte del mondo di una scrittrice che non a caso amava più gli animali degli uomini e delle donne. Qui si trovano germi che saranno sviluppati in ben più memorabili libri. Il contesto è nettamente americano, diremo texano. Si avverte il profumo della frontiera, il senso inquieto di una nazione in cambiamento, decisamente lontana dalle sofferenze diretta della seconda guerra mondiale. I racconti sono diseguali per tenuta, lunghezza e resa stilistica ma rappresentano un’interessante testimonianza sui passi iniziali ma non incerti di un’autrice già fortemente caratterizzata per tematiche. Noir donne e atmosfere magmatiche per direzioni di racconto impreviste. L’editore che ha curato questa silloge ha annunciato la ripubblicazione integrale di tutta la sua opera. E dunque attendiamo con vivo interesse quello che seguirà. Non una riscoperta ma una ulteriore valorizzazione.
data di pubblicazione:16/03/2021
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