Ha 67 anni, gode di ottima salute ed è il più incredibile criminale-terrorista ancora in circolazione, vivente espressione di un periodo che si può circoscrivere dal 1975 ai giorni nostri. Quasi mezzo secolo di oscuri misteri italiani vissuti dall’ormai sessantasettenne Paolo Bellini, reggiano, un curriculum malavitoso da far paura, una lista di omicidi alle spalle che giustificherebbero la sua definitiva messa al bando dalla società. Invece protetto dai servizi, assistito da adeguati programmi di copertura, a volte salvato dalla prescrizione, Bellini continua a discettare misteri di Stato a piccole dosi. A esempio ha rivelato, 34 anni dopo, di aver aperto la lunga scia di omicidi agendo da killer nei confronti dello studente di lotta Continua Alceste Campanile. Un omicidio che non ha avuto colpevoli per decenni e di cui Bellini si è accusato solo quando ha avuto la certezza di non pagare dazio, a reato, ormai prescritto. Bellini è l’ultimo indagato per la strage alla stazione di Bologna, riconosciuto casualmente dalla moglie in un fermo immagine d’epoca. Il suo curriculum fa decisamente paura. Pilota d’aerei sotto il nome falso di Da Silva (identità brasiliana) è uno dei pochi criminali che sia riuscito a intessere con pari disinvoltura rapporti sia con la ‘ndrangheta che con Cosa Nostra. Con trame talmente pericolose che persino Riina in una dichiarazione spontanea rilasciata in Tribunale ha ritenuto opportuno sconfessarlo. Trafficante d’arte, ideologicamente legato all’estrema destra, Bellini è una meteora impazzita il cui problematico e quasi irriconoscibile, percorso viene ricostruito con dovizia di particolari da Giovanni Vignali in quello che è insieme un pamphlet ed un dossier e di estrema attualità. Il criminale giusto al posto giusto secondo la logica dell’illegalità. Una primula nera che appare e scompare dai capitoli più ambigui e ancora misteriosi della storia italiana, non ultimo la famosa e mai chiarita trattativa tra Stato e Mafia.
data di pubblicazione:28/02/2021
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