(Teatro Belli – Roma in streaming 26/29 novembre 2020)
Il principio di indeterminazione quantistica applicato a teatro e non per la prima volta. Scena spartana con la convenzione degli “scuri” a scandire tempo e situazioni. Antidoto contro la statica la magmatica brillantezza dei dialoghi.
Teatro da camera con la fascinazione di un duetto sentimentale. Prima c’è lei, vivacissimo personaggio e feconda attrice, di fronte a lui, timido introiettato, irrisolto. Lei apre la fortezza di lui che si apre e si svela. Con la sua solitudine, le sua passioni (la musica) il suo fastidio di fronte al mondo. Lei prima si produce in una serie di bugie che lui supera e assorbe. Ma l’eterno femmino, la curiosità per la prima donna incontrata dopo lungo tempo fa breccia e sfonda. Poteva essere il nulla di un primo incontro, diventa una storia in tanti quadri, passando anche per il letto e il tentativo di lei di ritrovare il figlio con cui si è spezzato il legame, a un passo da New York. Lui, non più riottoso, la segue e le consegna il suo avvenire. La conclusione dell’happy end può distrarre ma è il percorso che è importante. Perché suadente, dialettico, convincente. Dunque con un po’ di logica si può risalire al titolo, che è il cognome di un fisico importante, sempre più spesso citato a teatro, il fissatore dell’idea che è possibile misurare con precisione sia la velocità della particella subatomica che la sua posizione. Ma non contemporaneamente. Spettacolo con cinque anni di vita che trova il battesimo italiano e un’inconsueta prima online e non dal vivo nella brillante rassegna di Trend che continua a scodellare interessanti e attualissimi autori britannici, alcuni dei quali autentici rivelazione nel vuoto della stagione teatrale italiana. Un’iniezione e un tentativo di riscossa nel fermo biologico imposto dalla pandemia. Antonio Salines mette a disposizione del testo tutta la propria esperienza con una recitazione da contropiede.
data di pubblicazione:30/11/2020
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