Si svolgerà a Roma dal 15 al 25 ottobre 2020, nel quadro della Festa del Cinema, la XVIII edizione di Alice nella Città, la sezione autonoma dedicata alle giovani generazioni diretta da Gianluca Giannelli e Fabia Bettini e organizzata dall’Associazione Culturale PlayTown Roma. Quest’anno alle sale dell’Auditorium Parco della Musica e del Cinema Caravaggio, si aggiungerà l’Auditorium de La Nuvola di Fuksas all’EUR, che si aprirà per la prima volta al cinema.
Da sempre attenta ai temi legati alle giovani generazioni, Alice nella Città presenterà un programma di anteprime assolute, esordi alla regia e proposte originali. 11 + 1 le opere del Concorso Young Adult, 7 Eventi Speciali, mentre il Fuori Concorso raccoglie 5 film con una forte attenzione al cinema del reale. Novità di questa edizione la sezione Sintonie pensata in collaborazione con Venezia 77 che raccoglierà 6 film della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica 2020. 4 serie tv, 3 restauri e 26 cortometraggi (10 in concorso, 14 fuori concorso, 2 eventi speciali) selezionati in collaborazione con Premiere Film.
Saranno 11+1 (l’ultimo titolo verrà annunciato nel corso della conferenza stampa della Festa del Cinema di Roma) i film a partecipare al Concorso Young Adult, votati da una giuria composta da 15 ragazzi e ragazze selezionati su tutto il territorio nazionale.
I film in programma abbracciano generi e paesi d’origine diversi e spingono lo sguardo intorno al mondo, come il visionario Gagarine, l’opera prima di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh che attraverso gli occhi di Yuri (l’esordiente Alseni Bathily) mette in scena, nella mente fantasiosa e libera di un adolescente delle banlieue parigine, l’Odissea nello spazio di un astronauta urbano che si oppone alla cancellazione del suo mondo e della sua comunità.
Uno spunto ideale anche per Francesca Mazzoleni che con il documentario Puntasacra svela l’incertezza, la speranza e il senso di appartenenza a una comunità che afferma il proprio diritto di vivere in un luogo abbandonato che tuttavia ama profondamente. Una frontiera dimenticata di Roma da sgomberare per fare spazio alle magnifiche sorti del Porto Turistico di Ostia. Semplice e commovente, la storia di Stray accompagna il pubblico in luoghi apparentemente impossibili, rimanendo fortemente radicata nella realtà. Ibrahim di Samir Guesmi, interpretato da Abdel Bendaher. mette in scena tutta la tenacia dell’innocenza attraverso l’immaginario di personaggi persi tra finzione e realtà, come nella favola noir Shadows di Carlo Lavagna che torna dietro la macchina da presa con una produzione italiana interamente girata in lingua inglese.
Felicità di Bruno Merle è una commedia vista attraverso gli occhi di una bambina (Chloe), interpretata da sua figlia Rita, ricca di dettagli vissuti che ruotano attorno a una relazione padre-figlia che diventa un’àncora di salvezza emotiva. Un lavoro di scavo sui rapporti familiari reso prezioso dal nuovo film di Miranda July Kajillionaire, con i codici della commedia dell’assurdo, tiene insieme cose tra loro altrimenti diverse: parla d’intimità e abbandono, di personaggi in cerca di una rotta. Scaccia la morale per cui nella famiglia si trova la soluzione di ogni problema e mette al centro il talento, tutto al femminile, di un cast d’eccezione (Debra Winger, Richard Jenkins, Evan Rachel Wood, Gina Rodriguez).
Rémy Chayé, dopo il successo di Sasha e il Polo Nord, torna con il film d’animazione Calamity, al racconto d’avventura e lo fa con una storia ispirata all’infanzia di Calamity Jane, pseudonimo di Martha Jane Cannary, un’avventuriera del selvaggio West che sfida le tradizioni conservatrici, mettendo a fuoco lo spirito di sopravvivenza di una ragazzina. In Slalom di Charlène Favier (interpretato da Jérémie Renier Noée Abita) lo sport diventa il mezzo per indagare un mondo di pulsioni, talvolta segreto e nascosto, che mostra tutte le ambivalenze e le ambiguità del mondo adulto; in Tigers di Ronnie Sandahl, tratto dal romanzo autobiografico In the Shadow of San Siro di Martin Bengtsson, il rigore, la disciplina, l’autodisciplina e il duro lavoro sono ostacolo alla libertà; nel film Nadia, butterfly di Pascal Plante emerge la necessità di abbandonare le richieste sociali, gli obblighi famigliari, i destini già decisi per essere se stessi. Un’indagine che sembra insistere su quel momento speciale in cui la mente e il corpo inizia a farsi contaminare da altre tracce.
Il programma del Fuori Concorso quest’anno punta sulla scoperta e sulla valorizzazione del giovane cinema italiano. Documentari, film mai usciti in sala per il grande pubblico o passati velocemente in un festival. Sono 5 i film che comporranno la selezione che presenta temi a contrasto, mostrando la forza di una realtà che non è mai semplice spettacolo. Movida, opera prima di Alessandro Padovani è uno sguardo vitale e inedito sui giovani della provincia bellunese. Un docufilm di poche parole e molte suggestioni, reale e poetico allo stesso tempo. Filmati che con un montaggio veloce di volti, paesaggi, neve, tramonti, matrimoni, corse d’auto, bambini che giocano, persone che ridono, testimoniano con immediatezza e sincerità, e senza alcuna retorica, che in quei territori un tempo c’era una vita felice e piena. Un’autentica piccola sorpresa.
Concreto, fisico, corporeo il documentario di Michele Pennetta Il mio corpo, mentre c’è nella forza del racconto personale di Alexis, studente talentuoso e orgoglioso della National Ballet School di Cuba, in Cuban dancer di Roberto Salinas, un flusso energetico dirompente che tutto travolge.
Climbing Iran di Francesca Borghetti, offre una riflessione audace, anche se sottile, sull’esperienza delle donne nella società iraniana. Nasim, alpinista e free-climber, con mani molto forti e unghie dipinte di smalto rosa shocking, è capace di aprire nuove vie sulla roccia e sulle montagne culturali del suo Paese. C’è anche nel film di Chiara Bellosi, Palazzo di Giustizia, la voglia di andare oltre lo sguardo cinematografico delle inquadrature, per cercare quelli che rimangono fuori campo e all’esterno dell’aula, di cui il film racconta la solitudine. A prestare il volto ai vari protagonisti un cast formato da attori professionisti e non, in cui Daphne Scoccia (Fiore) e Andrea Lattanzi (Manuel) accompagnati dall’esordiente Sarah Short, ne sono l’anima.
Come di consueto tornano ad Alice le grandi anteprime. Ad aprire il programma degli Eventi Speciali sarà il film Trash, il cartoon tutto italiano di Luca della Grotta e Francesco Dafano che vuole unire divertimento ed educazione civica per far riflettere grandi e piccoli su un tema centrale per la salvaguardia del nostro pianeta: il corretto riciclo dei rifiuti. Il film uscirà in sala il 16 ottobre e sarà accompagnato dalle musiche di Raphael Gualazzi.
In The specials Éric Toledano e Olivier Nakache portano sul grande schermo una storia delicata e commovente, che dosa sapientemente risate e lacrime. I due protagonisti sono ispirati a due operatori realmente esistenti: Bruno è David Benhamou, direttore dell’associazione Le silence des Juste, mentre Malik è Daoud Tatou, direttore dell’associazione Le Relais Ile-de-France. Nel film Bruno ha il volto di Vincent Cassel, mentre Malik ha quello di Reda Kateb. Il film uscirà a fine ottobre.
Il futuro siamo noi, diretto da Gilles de Maistre (Mia e il leone bianco), è un documentario che racconta la storia di un gruppo di bambini, che insieme combattono per opporsi alla violenza. Sono José, Arthur, Aïssatou, Heena, Peter, Kevin e Jocelyn, tutti giovanissimi, eppure non troppo piccoli per reagire alle ingiustizie. Dimostrando il loro coraggio sono diventati un esempio per i loro coetanei, ai quali hanno raccontato il loro punto di vista sul lavoro minorile, sullo sfruttamento, sui matrimoni forzati, sui danni ambientali e sulla povertà nel mondo. Il film ha ottenuto il patrocinio di Unicef e uscirà nelle sale il 19 novembre in occasione della giornata mondiale dell’infanzia.
L’esordiente Alice Filippi presenterà Sul più bello il teen dramedy prodotto e distribuito da Eagle Pictures, con un cast di giovanissimi e promettenti attori italiani. Ad interpretare la protagonista Marta è la romana Ludovica Francesconi, al suo esordio al cinema dopo qualche esperienza in teatro. L’inarrivabile Arturo, invece, è Giuseppe Maggio, noto per il ruolo di Fiore nella serie TV di Netflix Baby. Il film, tratto dall’omonimo libro è stato adattato in sceneggiatura a Roberto Proia e Michela Straniero e sembra voler seguire la scia di un genere poco realizzato in Italia ma di gran successo in tutto il mondo. Il film uscirà nelle sale il 21 ottobre.
A chiudere la programmazione Family il nuovissimo cortometraggio dei Walt Disney Animation Studios, La storia di Olaf. Le origini di Olaf, l’innocente e profondo pupazzo di neve amante dell’estate che ha fatto sciogliere i cuori nel film di animazione premio Oscar del 2013 Frozen – Il Regno di Ghiaccio e nel suo acclamato sequel del 2019, vengono rivelate con le voci italiane di Enrico Brignano (Olaf), Serena Autieri (Elsa) Serena Rossi (Anna).
data di pubblicazione:14/10/2020
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