La dodicesima settimana digital del Teatro di Roma, dal 10 al 14 giugno, ha continuato a riservare interessanti proposte, in attesa dell’imminente ritorno dal vivo, su tutti i canali social (Facebook, Instagram, YouTube) del Teatro di Roma, tra cui si segnalano l’incontro di Giorgio Barberio Corsetti con Luca Bergamo.
L’appuntamento settimanale con il Laboratorio di Piero Gabrielli che giovedì 11 giugno alle ore 16, attingendo da La forchetta fidanzata. Poesie sui segnali stradali di Nicola Cinquetti, ha proposto La patente poetica, un breve percorso poetico costruito su otto segnali stradali. Un modo fantasioso per introdurre i bambini alla lettura di un linguaggio grafico che è indispensabile conoscere il prima possibile. Ma la lettura di un cartello stradale può diventare un gioco di immaginazione in cui, per esempio, il cartello che segnala un dosso può sembrare “un boa che ha ingoiato un cammello”. Il video, con gli attori della Piccola Compagnia del Piero Gabrielli, diretti da Roberto Gandini con la musica di Roberto Gori, è tratto dalle prove on-line dello spettacolo Un cabaret poetico.
Mentre Radio India si prepara a rinascere in una nuova forma, Fabio Condemi e i suoi ospiti ci hanno accompagnato nelle ultime tre tappe di Specie di spazi, un itinerario radiofonico con il quale in questi mesi il giovane regista si è interrogato su cosa siano gli spazi che occupiamo, che abitiamo e percorriamo ma anche quelli che rappresentiamo, ricordiamo, progettiamo, ripensiamo e con i quali siamo in costante relazione”. L’appuntamento di venerdì 12 giugno alle ore 18.30 insieme ad autori, ricercatori, attori e attrici, ha proposto alcuni capitoli del testo del 1974 di Georges Perec attraverso letture, ascolti, incontri, interviste.
I dialoghi condotti dal direttore artistico Giorgio Barberio Corsetti con protagonisti e voci provenienti da diversi campi del sapere e della cultura per nutrire di nuovi contributi la riflessione sul nostro presente, sugli scenari che stiamo vivendo e sulla nostra città, hanno visto sabato 13 giugno alle ore 21 protagonista Luca Bergamo, Vice Sindaco e Assessore alla Crescita Culturale di Roma Capitale.
Roma è una città vera che si estende su 1200 km² con una popolazione residente di 2,8 milioni di abitanti; è una grandissima città, ma non è densamente popolata in virtù del fenomeno delle borgate nate negli anni ’60 che hanno dilatato la superficie e che ancora oggi si cerca di rendere vivibili a livello di servizi. È una città che non ha una sua forma, a differenza di altre grandi città che hanno una struttura più funzionale. Esiste un diritto culturale da garantire ma le caratteristiche di questa città fanno sì che chi abita lontano dai luoghi in cui le istituzioni organizzano degli eventi, abbia apparentemente meno diritti culturali. La partecipazione alla vita culturale è più complicata. Occorrerebbero scelte radicali per favorire la sussidiarietà e la partecipazione di singole parti del territorio. Roma è luogo nel quale si realizza il 50% della ricerca scientifica italiana e per questo motivo è un luogo unico al mondo in grado di produrre cultura e conoscenza. Giorgio Barberio Corsetti si è incontrato e scontrato con questa problematica e con questa città permeata di una creatività diffusa con un numero molto ampio di presidi culturali, spazi non solo teatrali e reti solidali, librerie indipendenti, centri sociali e culturali che hanno una effervescenza, capacità e vitalità incredibili ma che però rimangono precarie e non riescono a consolidarsi e trasformarsi. Ha lavorato con il Rialto, il teatro dell’Orologio, l’Angelo Mai, oggi tutti chiusi o in gravi difficoltà nel postcovid. Come si può lavorare, come tutelare e potenziare tale area fragile che intercetta nuovi artisti e nuovi linguaggi? Il dialogo trasversale con le istituzioni che si apre alla città è un punto essenziale sostiene Giorgio Barberio Corsetti.
Luca Bergamo ribadisce che ci sono due elementi essenziali: il primo è la funzione di sostegno del Comune che mette a disposizione risorse finanziarie, cercando di creare condizioni e strumenti di supporto. Dal 2010 c’è stato un crollo vertiginoso nel Comune di Roma di finanziamenti alla cultura con una riduzione pari a circa il 50%; dal 2016 la curva si è invertita, anche se le risorse sono sempre contenute e vanno per il 95% a favore di quelle attività gestite direttamente dal Comune. C’è poi un limite nella flessibilità delle risorse che sia cercando di affrontare, facendo attenzione al bilancio economico ma garantendo la continuità del finanziamento ed aumentando l’offerta culturale in relazione anche altre proposte che la città può offrire, per ampliare anche gli orizzonti.
Il teatro e tutto ciò che è dal vivo in questo momento sono in crisi, ma si cercano delle opportunità per fare ripartire la macchina, sostiene Giorgio Barberio Corsetti; bisogna creare dei punti di riferimento per la organizzazione della comunità teatrale: in questa nuova configurazione come possono rispondere le istituzioni ed anche il Comune di Roma?
Le istituzioni culturali sono tali in quanto sono all’interno della collettività e che sono espressione della collettività stessa. Hanno una funzione anche di garantire la qualità del servizio. Il teatro pubblico deve ampliare lo sforzo come sta facendo il teatro di Roma attraverso la diversificazione della qualità nella proposta ed anche attraverso una espansione del numero di persone interessate al teatro. Il comune vuole continuare ad essere parte attiva di questo disegno, occorre un coordinamento in questo senso ed il Comune di Roma si è attivato, c’è l’esigenza di riordino del sistema nel suo insieme a fronte di rigidità evidenti per cui il lavoro è complesso, ci sono inefficienze, obiettivi specifici che devono essere perseguiti, c’è poi il bisogno di rendicontare la pubblica amministrazione circa l’utilizzo delle risorse pubbliche. Oggi dobbiamo cercare di salvare la cultura oltre che il settore turistico. Bisogna ripensare il concetto di teatro pubblico, viaggiando nella direzione della partecipazione del pubblico, con una visione totalmente nuova che va costruita in maniera integrata per creare un ecosistema in cui tutte le energie vengono messe a frutto, promuovendo una cultura diffusa che rispetti la dignità umana e combatta le diseguaglianze.
data di pubblicazione:16/06/2020
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