È continuato anche nel fine settimana la programmazione web del Teatro di Roma – Teatro Nazionale che ha aderito alla campagna #iorestoacasa e al programma #laculturaincasa di Roma Capitale. Due gli appuntamenti in calendario: Giorgio Barberio Corsetti dialoga con Alessandro Serra e Alessandra Vanzi omaggia Victor Cavallo. Noi di accreditati continuiamo a seguire e raccontare quanto proposto.
Sabato 28 marzo alle ore 21 il direttore del Teatro di Roma Giorgio Barberio Corsetti ha incontrato Alessandro Serra, il regista de Il Giardino dei ciliegi di Cechov, ultimo spettacolo programmato al Teatro Argentina prima della chiusura per l’emergenza Covid-19. Partendo inevitabilmente dal nuovo contesto, dalle nuove giornate e dalle nuove modalità di gestione del tempo, il colloquio si è spostato su emozioni e pensieri legati all’autore ed all’opera messa in scena da parte del regista, il suo rapporto con gli attori e con il linguaggio, la tecnica, lo spazio teatrale e l’interazione con il pubblico. Serra stimolato da Corsetti ha raccontato il percorso drammaturgico, che non parte dalla lettura a tavolino del testo, ma dal lavoro sul testo, fatto personalmente per cogliere elementi oggettivi, enucleati da ogni personaggio e poi trasmessi ad ogni attore per l’incontro ed il confronto con la personalità di ognuno. C’è poi tanto lavoro fisico che nello spettacolo sul testo di Cechov ha riguardato le arti marziali ed i giochi dei bambini. Non c’è in tal senso un codice recitativo univoco che viene ad essere seguito come avveniva in passato negli spettacoli della Compagnia Teatropersona. C’è invece un lavoro fatto sull’attore, un allenamento di base che poi porta l’attore stesso a sprigionare la proprie modalità di relazione con il testo e con l’azione drammaturgica. Corsetti ha sottolineato quanto sia importante nel lavoro di regista l’ascolto, di se stessi, dell’autore, degli attori, ribadito poi da Serra che ha sottolineato quanto sia rilevante avere dei riferimenti, dei maestri, quanto sia stato fondamentale leggere Brook, Kantor, Stanilavski, Toporkov. L’atto creativo è immediato ma non nasce dal nulla e si realizza insieme agli attori, facendo cerchio, che è quella forma che esaspera il concetto dionisiaco di rappresentazione e di teatro. Infine il dialogo si è chiuso con uno sguardo al futuro ed alle nuove progettualità. Serra è sempre desideroso di fare ricerca ma anche di confrontarsi con il pubblico senza farsi prendere da bulimie creative. Lo aspetta un lavoro su linguaggio e tecnica e sul coro che potrebbe portarlo ad un possibile confronto con la tragedia greca, senza dimenticare la sua magnifica ossessione, ovvero la spiritualità e la chiaroveggenza del mondo shakespiriano.
Domenica 29 marzo alle ore 16 l’attrice e regista Alessandra Vanzi ha letto alcune poesie di Victor Cavallo con l’omaggio lirico Ècchelo, a vent’anni dalla sua scomparsa, avvenuta nel gennaio del 2000. Un itinerario in versi sulle tracce dell’attore e poeta romano dalla prosa tellurica e straripante di una umanità caotica, in cui riversava il magma di umori, voci, odori, esistenze della sua città, Roma, che scelse di vivere prima ancora di raccontare. Alle sue spalle il teatro sperimentale degli anni Sessanta, il cinema, la televisione, il festival dei poeti di Castel Porziano e le sue personali composizioni poetiche, che hanno viaggiato di bocca in bocca tra i protagonisti di quella stagione fino alle generazioni successive. Un percorso poetico per tentare di raccontare questo artista mutante, un viaggiatore metropolitano che ha restituito la vita in presa diretta, tra azione teatrale e immagine cinematografica, e composto versi segnati da vene di malinconia e solitudine che agitano le sue righe. La lettura sarà preceduta da una breve conversazione tra Alessandra Vanzi e Graziano Graziani, per raccontare in maniera non convenzionale il poeta sovversivo e ribelle.
data di pubblicazione:31/03/2020
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