(Berlino, 9/19 Febbraio 2017)
Dopo Django che ha aperto ufficialmente ieri la Berlinale, tre film molto diversi tra di loro sono stati presentati in questa seconda giornata. Il primo è stato On Body and Soul della regista ungherese Ildikò Enyedi, in concorso, che ha portato sul grande schermo la storia di un uomo e di una donna che lavorano in un mattatoio, e che cautamente cercano di unire le proprie solitudini esistenziali dando vita a qualcosa che possa avere la parvenza di un rapporto d’amore. La storia scorre lentissima e sembra almeno inizialmente voler volare alto, cercando di svelare l’intimo imperscrutabile dei due protagonisti Maria (Alexandra Borbéli) e Endre (Géza Morcsanyi). Il risultato, purtroppo, delude le aspettative.
Dopo due ore di “calma piatta”, il pubblico si vede catapultato in una dimensione completamente diversa con il film fuori concorso di Danny Boyle T2 Trainspotting che raccoglie, vent’anni dopo, le stravaganze dei ben noti quattro eroinomani alle prese con problematiche esistenziali e con il loro rifiuto a qualsiasi forma di vita convenzionale. Renton (Ewan McGregor) torna a casa dopo anni di latitanza per incontrare i vecchi amici ai quali aveva sottratto il ricavato di una partita di eroina da loro venduta; i suoi tre amici Spud (Ewen Bremner), Sick Boy (Jonny Lee Miller) e Begbie (Robert Carlyle) lo stanno aspettando per regolare brutalmente i conti in sospeso. Il montaggio, perfettamente riuscito, grazie a dei flash back ci rimanda a quel Trainspotting che tanto strepitoso successo riscosse tra i giovani della generazione di allora, con un ritmo frizzante che riesce a coinvolgere emotivamente anche il pubblico più moderato.
Terzo film in concorso è stato The Dinner, del regista israeliano Oren Moverman, che ha decisamente trovato largo consenso tra il pubblico in sala. Paul (Steve Coogan) viene costretto dalla moglie Claire (Laura Linney) ad accettare un invito a cena da parte di suo fratello Stan (Richard Gere) e di sua moglie Barbara (Rebecca Hall). Tra una portata e l’altra in un ristorante di lusso dove Stan, prossimo candidato a Governatore, è di casa, i quattro si trovano a fronteggiarsi l’un contro l’altro nel prendere una importante decisione che riguarda i rispettivi figli, responsabili di un terribile crimine. Molto interessante lo studio caratteriale dei personaggi che mette in luce le diversità dei due fratelli, ma soprattutto il loro discordante senso di responsabilità nei confronti dei propri figli ora che il loro stesso futuro è seriamente messo in pericolo. Il regista evidenzia in modo molto netto il conflitto etico che spesso caratterizza la vita dell’uomo politico e quella dell’uomo comune nel trovarsi a fronteggiare situazioni imprevedibili e talvolta in contrasto con le proprie convinzioni morali. La pellicola, che ha decisamente convinto il pubblico in sala, si lascia seguire con attenzione ed interesse; splendida l’interpretazione di un maturo Richard Gere che mai come in questa prova è riuscito a dare il meglio di se stesso.
data di pubblicazione:10/02/2017
SI. ESATTAMENTE.
The Dinner non ricorda moltissimo un film italiano di Ivano de Matteo, I nostri ragazzi? Non sarà tratto dallo stesso romanzo?