(Teatro Belli – Roma, 20/21 dicembre 2019)
Spettacolo di chiusura della rassegna TREND 2019 – nuove frontiere della scena britannica – La psicosi delle 4 e 48 di Sarah Kane, con Mariateresa Pascale. Una sinfonia concertata per voce sola, sulle note dell’ultimo Mahler e P. J. Harvey.
Qual è l’essenza ultima del teatro? Cosa si cela dietro il gesto della creazione artistica? Fino a dove può spingersi un autore? Cos’è lo spazio scenico? Queste e tante altre domande nascono guardando questo spettacolo, reso con una regia e un’interpretazione che spingono al ragionamento e al ricordo del senso del sacro nel teatro, così come può essere stato pensato in origine dai greci. Sarah Kane consegna nelle mani della sua agente letteraria il testo, 4.48 Psychosis, poco prima di morire. A un anno di distanza dal suicidio, avvenuto il 20 febbraio del 1999, viene rappresentato la prima volta. TREND ce lo propone come spettacolo di chiusura della ricca e interessante rassegna di quest’anno. È un testamento, certo, ma anche un inno alla bellezza e alla sacralità del gesto artistico, che coinvolge tutti: autore, attore, regista fino allo spettatore seduto in sala. È un’immersione nell’universo della creazione, che prende forma soprattutto dall’intensità e dall’assurdità del dolore, in questo caso dalla depressione dell’autrice. Consegnando lo scritto alla sua agente Sarah Kane afferma infatti “scriverlo mi ha uccisa.”
La violenza incredibile, sorda che esplode sul palco comporta rispetto e ammirazione. Lo spazio scenico appare per questo inviolabile e inaccessibile. È comprensibile quindi che i dialoghi con lo psichiatra si svolgano a distanza, con Enrico Frattaroli nei panni dello stesso che recita dalla balconata del teatro. Nessuno tranne lei – la voce solitaria della poesia – può salire sulle tavole del palcoscenico, nemmeno l’attrice che a fine recita prende gli applausi dalla platea anziché dal proscenio. Si sta come in contemplazione del sublime dell’angoscia della mente, come davanti alla visione di un insetto che si dimena morente incollato a una trappola di gelatina appiccicosa. L’esecuzione di Mariateresa Pascale – che preferisce un registro da contralto – non tradisce emozioni o inutili sentimentalismi perché è così che parla una mente malata, inserendosi a perfezione nel triangolo espressivo di voce, immagini e musica che la regia orchestra.
Termina così la XVIII edizione di TREND, che ha saputo proporre quest’anno testi di grande spessore, innovazione e interesse. Felici di aver partecipato insieme a un pubblico attento e variegato – soprattutto per l’età – ci diamo appuntamento al prossimo anno.
data di pubblicazione:23/12/2019
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